NOZZE NEONAZISTE

A Varese un matrimonio con saluto romano nella sede del Comune, l'Anpi: quelle persone vanno identificate

La denuncia dell'Associazione partigiani: "A celebrare le nozze a Palazzo Estense il capo dei neonazisti di Do.Ra., comunità militante locale". Il sindaco Galimberti: "Inaccettabile, subito un'azione penale"

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Gli sposi fanno il saluto romano dal balcone e gli invitati, molti dei quali in camicia nera, rispondono nello stesso modo. Così è stato celebrato, sabato 3 febbraio, un matrimonio nella sede del Comune di Varese, segnala l'Anpi. L'Associazione nazionale dei partigiani chiede quindi "con la massima urgenza che le forze dell'ordine procedano all'identificazione di tutti coloro che si sono esibiti nel saluto romano e alla magistratura di aprire un'indagine per violazione delle leggi Scelba-Mancino". Il sindaco: "Inaccettabile, subito un'azione penale". 

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Cerimonia officiata dal capo di Do.Ra. -

 Il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo racconta che la cerimonia è stata officiata dal "capo dell'associazione neonazista Do.Ra, la comunità militante varesina dei Dodici Raggi". Si tratta del pluripregiudicato Alessandro Limido, che di Do.Ra. è anche fondatore. A sposarsi era un membro dello stesso gruppo. "Immediatamente dopo il matrimonio - continua Pagliarulo -, dal balcone di Palazzo Estense, sede del Comune di Varese, lo sposo, accompagnato dalla consorte, ha rivolto il saluto romano agli invitati, che hanno pubblicamente risposto dal giardino sottostante nello stesso modo. Tutti, sposo compreso, rigorosamente vestiti di nero. C'è un limite, oltre che alle leggi vigenti, anche alla decenza costituzionale, che pare ampiamente superato". 

Il sindaco Galimberti: "Individuare i responsabili di questi atti gravissimi" -

 Il sindaco di Varese Davide Galimberti (Pd) definisce "inaccettabile" quanto accaduto "al termine della celebrazione a Palazzo Estense", invitando "le forze dell'ordine a fare piena chiarezza su quanto avvenuto, individuando al più presto i responsabili e avviando le necessarie azioni penali". Il Comune, precisa, "è il massimo luogo cittadino dove trovano espressione i valori di antifascismo e libertà e non può assolutamente essere violato da gesti e slogan che non devono più trovare spazio nella nostra società. Sono sicuro che le forze dell'ordine individueranno al più presto i responsabili di questi atti gravissimi che non rappresentano in nessun modo la nostra città". 

"Limido per la legge ha i requisiti per celebrare il matrimonio" -

 Galimberti aggiunge che il presidente dell'associazione di estrema destra Alessandro Limido, "la persona che ha celebrato il matrimonio, per l'ordinamento del nostro Paese, aveva i requisiti per officiarlo. Anzi, il Comune ha effettuato attività istruttorie ulteriori perché gli uffici comunali non si sono accontentati della semplice autodichiarazione dei requisiti. La celebrazione dunque è avvenuta secondo quanto la legge stabilisce e alla presenza di personale delle forze dell'ordine". E commenta: "Negli ultimi tempi, fenomeni di questo tipo si stanno verificando sempre più spesso, come negli ultimi giorni ad Acca Larentia, ed è quindi fondamentale e urgente che, oltre alle condanne da parte della comunità democratica, delle forze politiche e associative, arrivi un intervento chiaro che porti finalmente a orientamenti univoci in ordine alle condanne di tali fatti". 

Cassazione: saluto romano e "delitto di ricostituzione del partito fascista" -

 Il leader dell'Anpi ricorda inoltre che "le sezioni unite penali della Corte di Cassazione hanno recentemente disposto che il saluto romano integra il delitto di ricostituzione del partito fascista ove la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione (il saluto romano è avvenuto in luogo pubblico per antonomasia, cioè la sede del Comune) sia idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista".

"Do.Ra., perché non è stata sciolta?" -

 Pagliarulo chiede quindi "come mai, dopo le innumerevoli manifestazioni di natura neofascista e le tante disavventure giudiziarie di cui si è resa protagonista l'associazione Do.Ra., non si sia ancora proceduto per il suo scioglimento". 

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