Varese, insegnante accoltellata a scuola: arrestato uno studente 17enne
Per il giovane l'accusa è di tentato omicidio. La docente, di 57 anni, insegna nella scuola frequentata dal minore ed è la sua tutor. Da settembre 27 aggressioni a scuola, più di una a settimana
A Varese uno studente 17enne è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di lesioni, per aver ferito con una coltellata un'insegnate all'ingresso a scuola. Gli agenti sono intervenuti all'istituto professionale Enaip attorno alle 8 e hanno bloccato il ragazzo che ha accoltellato alla schiena l'insegnante con un'arma portata da casa. La docente, di 57 anni, insegna nella scuola frequentata dal minore ed è stata portata all'ospedale di Varese in codice giallo e non in pericolo di vita.
La donna, che è la tutor del 17enne, è stata colpita tre volte. I poliziotti hanno trovato e sequestrato l'arma, un coltello a serramanico. Al momento dell'aggressione altri studenti erano già in classe: all'aggressione avrebbero assistito due colleghe della vittima, poi sentite in Questura.
L'accusa di tentato omicidio Inizialmente accusato di lesioni aggravate, il capo di imputazione a carico del 17enne è poi mutato in tentato omicidio in considerazione della potenziale pericolosità per la vita dell'insegnante dei colpi sferrati. Il giovane, con i genitori, è stato sentito in Questura: sarà trasferito al carcere minorile Beccaria di Milano. A suo carico non risultano precedenti penali: è sconosciuto alle forze di polizia e non risulta in carico ai Servizi Sociali del Comune. Il 17enne ha però problemi comportamentali e segue corsi personalizzati.
Una collega della prof ferita: "Non c'era stata alcuna lite" "È stato molto veloce, quasi non ci siamo resi conto di quanto è successo non c'erano stati diverbi, è stato improvviso". A raccontarlo un'educatrice della scuola professionale Enaip di Varese. La collega ha assistito all'aggressione avvenuta nell'atrio della scuola. Quando gli studenti al termine delle lezioni sono usciti dall'istituto, un gruppo ha rivolto insulti ai giornalisti.
Valditara: "Stato sarà parte civile" "Dopo questa ennesima, gravissima, aggressione nei confronti di un insegnante ribadisco l'impegno mio e del governo: i docenti e tutto il personale scolastico non saranno lasciati soli, tuteleremo la loro dignità professionale e la loro incolumità. Lo Stato, oltre a garantire la tutela legale, dovrà costituirsi parte civile per il danno di immagine arrecato con questa aggressione, perché chi aggredisce un suo docente ha aggredito lo Stato stesso e ne deve rispondere. Nel caso di minori, dovranno essere i genitori a farsene carico, e deve essere approvato presto il ddl sul voto in condotta".Così il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara.
Aggressioni a scuola, più di un caso a settimana I casi di aggressioni a scuola si stanno moltiplicando. Nella casistica ci sono insegnanti accoltellati o presi di mira con pallini di gomma mentre fanno lezione, presidi schiaffeggiati da genitori, personale preso a testate da familiari degli alunni. Nel 2022-23 ci sono stati 36 casi in tutto, quest'anno, dall'inizio della scuola, con l'episodio di Varese, siamo già a 27, più di uno a settimana.
I casi più gravi Solo quattro giorni fa a Taranto, all'istituto comprensivo Europa Alighieri, il preside Marco Cesario era finito in Pronto soccorso dopo essere stato immobilizzato a un polso, scaraventato a terra e colpito con calci e pugni dal padre di una bambina. Il 2 febbraio il dirigente scolastico dell'istituto Bozzini-Fasani di Lucera (Foggia), era stato aggredito dalla madre di un allievo che non riteneva sufficiente la sospensione di 5 giorni a un ragazzo che aveva picchiato il figlio. A metà gennaio il preside del Liceo scientifico Scoza di Cosenza, Aldo Trecroci, era stato aggredito dal padre di una studentessa che non era d'accordo sulla destinazione della figlia nel progetto di alternanza scuola-lavoro. A novembre un prof di sostegno dell'Istituto professionale Vallauri di Carpi (Modena) era stato colpito al volto mentre cercava di sedare una rissa tra studenti durante la ricreazione. Alla fine dello scorso anno scolastico uno degli episodi più gravi, con una professoressa pugnalata al braccio da uno studente 16enne all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso, con l'aggressore poi ricoverato in Neuropsichiatria e bocciato. Altro grave episodio all'Its Viola Marchesini di Rovigo, con la prof Maria Cristina Finatti colpita alla testa da alcuni pallini di gomma sparati da studenti che non erano poi stati bocciati.
DirigentiScuola: "Siamo preoccupati" "Siamo preoccupati per la situazione nei nostri istituti - afferma il presidente dell'Associazione DirigentiScuola, Attilio Fratta -. Occorre la certezza della pena sì, ma anche la certezza di misure restrittive immediate anche di natura diversa da quelle penali che diano riscontro ad una condizione di impunità non più tollerabile. C'è una nuova emergenza sociale, ancorché educativa, da affrontare, lo Stato deve far sentire la sua presenza e deve garantire maggiori controlli e una maggior sicurezza ai dipendenti della scuola". Martedì alle 12, nella sede dell'ufficio scolastico regionale pugliese a Bari, in via Castromediano, è previsto l'incontro dei dirigenti scolastici, richiesto dal sindacato DirigentiScuola, per parlare dell'aggressione ai presidi.
Gilda insegnanti: "Va garantita sicurezza" "L'episodio di Varese, che fa seguito a quello di Taranto, mostra un preoccupante aumento degli episodi di violenza che toccano le scuole e il loro personale. È necessario che si ponga, a questo punto, il problema di garantire la sicurezza nell'accesso alle scuole". Lo scrive in una nota il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio, in merito all'insegnante aggredita questa mattina a Varese.
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