Sicurezza online dei minori

I big dei social media sotto attacco al Senato Usa: "Avete le mani sporche di sangue" | Zuckerberg si scusa con le famiglie delle giovani vittime

Nel corso dell'audizione davanti alla commissione Giustizia, i ceo delle principali piattaforme sono stati chiamati a rispondere su quanto abbiano realmente investito sulla sicurezza dei minori

Mark Zuckerberg ha chiesto scusa ai genitori dei ragazzi che sono morti o hanno sofferto abusi a causa dell'uso dei social media. Le scuse del ceo di Meta sono giunte nel corso dell'audizione davanti alla commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti, dove i ceo delle principali piattaforme di social media sono stati chiamati a rispondere su quanto abbiano realmente investito sulla sicurezza dei minori. "Avete le mani sporche di sangue", ha affermato il capogruppo repubblicano, Lindsey Graham.

© Tgcom24

L'udienza -

 L’udienza è iniziata con una testimonianza registrata di bambini e genitori che hanno detto di essere stati sfruttati sui social media. Durante l’evento di diverse ore, i genitori che hanno perso figli per suicidio hanno tenuto silenziosamente in mano le foto dei loro figli morti.

L'attacco -

 “Le piattaforme qui presenti non sono le uniche responsabili di questa crisi, ma lo sono per molti dei pericoli che i minori devono affrontare online: le loro scelte in materia di design, il loro fallimento nell’investire nella sicurezza e la costante ricerca di profitti hanno messo i nostri figli e i nostri nipoti a rischio”, ha affermato il presidente della commissione Giustizia, Dick Durbin. Parole dure quelle del capogruppo repubblicano, Lindsey Graham, che ha attaccato le piattaforme, affermando: “Avete le mani sporche di sangue”.

Le scuse di Zuckerberg -

 "Mi dispiace per le cose che le vostre famiglie hanno sofferto ed è per questo che investiamo così tanto e continueremo a fare sforzi a livello di settore per assicurarci che nessuno debba affrontare le cose che le vostre famiglie hanno dovuto soffrire", ha detto Zuckerberg alzandosi in aula, rivolto alle famiglie presenti.

I rischi dei social -

 Predatori sessuali. Funzionalità addictive. Suicidio e disturbi alimentari. Standard di bellezza irrealistici. Bullismo. Questi sono solo alcuni dei problemi con cui i giovani si confrontano sui social media, e secondo i difensori dei minori e i legislatori, le aziende non stanno facendo abbastanza per proteggerli.

"La sicurezza totale è un bersaglio inarrivabile" -

 "Quello che realmente quei colossi hanno fatto e investito per impedire ai minori l’accesso alle loro piattaforme lo stabilirà il Congresso, per cui non sarà certo facile trovare una possibile soluzione a un problema che in realtà sembra ben più complesso di quanto sia immaginabile semplificare, richiedendo a big di rinunciare a parte dei loro profitti, investendo in sistemi di controllo più strutturati a favore della sicurezza dei più fragili - si legge su La Stampa -. Zuckerberg impapocchia scuse, quando poi in realtà sa che la sicurezza totale è un bersaglio inarrivabile, soprattutto se il suo colosso dovrà continuare a essere competitivo".

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