gruppo immobiliare arrivato al capolinea

Evergrande, l'Alta corte di Hong Kong ordina la liquidazione

Il numero uno del colosso immobiliare cinese Shawn Siu dopo la sentenza: "Decisione molto deplorevole"

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L'Alta corte di Hong Kong ha disposto l'ordine di liquidazione del colosso immobiliare cinese Evergrande come risultato del mancato accordo con i principali creditori dopo che la maratona negoziale del weekend si è conclusa con un nulla di fatto sulla ristrutturazione del debito offshore. L'udienza ha avuto una brevissima durata, con il giudice Linda Chan che ha preso atto del nulla di fatto dei negoziati sul piano di ristrutturazione e della inconsistenza degli sforzi profusi da Evergrande per averne uno potenzialmente funzionante.

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La sentenza e i liquidatori provvisori -

 "In base all'evidente mancanza di progressi da parte della società nel presentare una proposta di ristrutturazione realizzabile, ritengo opportuno che il tribunale emetta un ordine di liquidazione nei confronti della società e a tal proposito lo emetto", ha detto Chan. In un'udienza pomeridiana sono stati nominati liquidatori provvisori Edward Middleton e Tiffany Wong, della società specializzata in ristrutturazioni aziendali Alvarez & Marsal, intenzionati a incontrare il management per capire meglio la situazione e discutere i passi successivi.

Evergrande: "Molto deplorevole l'ordine di liquidazione" -

 Poco dopo l'ordinanza, i media cinesi hanno riferito che il numero uno di Evergrande, Shawn Siu, ha definito la svolta "molto deplorevole" e assicurato che la società avrebbe "fatto tutto il possibile" per garantire il completamento dei progetti di sviluppo immobiliare, notando in modo sibillino che la struttura operativa di filiali onshore e offshore era "inalterata" dato che la liquidazione era partita da un tribunale con sede a Hong Kong.

Titoli sospesi dopo la sentenza -

 I titoli Evergrande - con quelli delle controllate Evergrande Nev ed Evergrande Services - sono stati sospesi in Borsa dopo la sentenza: perdevano oltre il 20% a 0,16 dollari di Hk, per una capitalizzazione crollata a 275 milioni di dollari Usa, a fronte del picco di 56 miliardi del 2021.

Il precedente tentativo di accordo -

 Un accordo tra Evergrande e i creditori internazionali era saltato a settembre 2023 dopo che le autorità cinesi non avevano rilasciato alcune autorizzazioni, mentre il presidente e fondatore del gruppo, Hui Ka Yan, era finito sotto "misure obbligatorie" giorni dopo perché sospettato di "crimini". 

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