di Marco Calindri - marcocalindri@libero.it
Andrea Lorenzon (consulente web) - info@digitaltools.it
Sandra Milo è morta nella sua casa romana dopo quasi settant’anni di carriera nel mondo cinematografico, teatrale e televisivo.
Aveva debuttato nel 1955 nel film ‘Lo scapolo’, con Alberto Sordi, per la regia di Antonio Pitrangeli.
A seguito di quella prima esperienza, il cinema le affidò soprattutto personaggi che mettevano in evidenza un aspetto fisico particolarmente sensuale e provocante.
Il suo incontro con Federico Fellini fu determinante per una svolta professionale e sentimentale.
Per circa 17 anni, il suo legame con il grande regista romagnolo, allora sposato con Giulietta Masina, rappresentò una solida guida artistica. In quel periodo, due film, in modo particolare, segnarono la sua maturità di attrice, ‘8 e mezzo’ e ‘Giulietta degli spiriti’.
Ha partecipato ad oltre 70 film guidata dai più importanti registi italiani, recitando con attori del calibro di Tognazzi, Gassman, Salerno, Belmondo, Totò e Mastroianni, solo per citarne alcuni.
La televisione, con la partecipazione ad alcune trasmissioni di successo, le diede quella popolarità che un cinema, un po’ d’élite, non le aveva fatto raggiungere.
Non è mancato neppure il teatro tra le esperienze artistiche di Sandra Milo, un teatro per lo più leggero, che l’ha vista impegnata, soprattutto, con l’immagine di una vera e propria icona dello spettacolo italiano.