Femminicidi, Cassazione: su 330 omicidi, in 120 casi le vittime sono donne
L'appello di Margherita Cassano, presidente della Corte Suprema: "Occorre promuovere l'indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari"
"Nel periodo in esame, su un totale di 330 omicidi le donne risultano vittime in 120 casi (rispetto ai 128 del 2022 e ai 122 del 2021). In 97 casi (rispetto ai 104 del 2022 e ai 105 del 2021) i delitti sono maturati in ambito familiare o nel contesto di relazioni affettive". Lo ha detto la Prima presidente della Corte Suprema di Cassazione Margherita Cassano nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Desta grave preoccupazione il fatto che dei sette omicidi volontari consumati già nella prima settimana del 2024 tre vedano come vittima una donna", ha aggiunto.
© Tgcom24
"Occorre promuovere l'indipendenza economica delle donne" -
Sempre a proposito dei femminicidi ("Le storie delle donne uccise da inizio 2024"), per Margherita Cassano, "è indubbio che un forte impegno della polizia giudiziaria e della magistratura non è sufficiente e che esso deve essere preceduto da una forte azione di sensibilizzazione e prevenzione culturale e sociale e da azioni di ampio respiro che coinvolgano non solo la famiglia e la scuola, ma l'intera collettività e siano in grado di incidere sulle cause generali di questa drammatica involuzione delle relazioni interpersonali, in cui sulla dimensione affettiva prevalgono tragicamente l'idea del possesso e del predominio sulla donna e il disconoscimento dell'uguaglianza di genere. Occorre, inoltre, promuovere l'indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari".
"Superata l'ottica carcero-centrica" -
Margherita Cassano si è poi concentrata sul tema della giustizia più in generale, precisando che "nel settore del diritto penale sostanziale ha ricevuto regolamentazione compiuta la giustizia riparativa, è stata superata l'ottica carcero-centrica ed è stato introdotto un inedito, ampio ventaglio di risposte punitive, volte, soprattutto per i reati di minore gravità, a privilegiare forme risarcitorie e restitutorie".
"Da rapida successione leggi pesanti ricadute" -
"La rapida successione di leggi, soprattutto se ispirate da logiche settoriali, determina i presupposti di possibili incoerenze del sistema complessivo e pesanti ricadute sul funzionamento della giustizia, attesa la stretta interdipendenza esistente tra regole sostanziali e processuali e modelli organizzativi proiettati a garantire la corretta e utile celebrazione di processi nell'osservanza dei diritti fondamentali".
"Intollerabile che si continui a morire sul lavoro" -
Dai dati messi a disposizione dall'Inail "risulta che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state, nei primi undici mesi del 2023, 968 (38 in meno rispetto alle 1006 del periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019)". La più alta carica della Suprema Corte ha aggiunto che "i dati, pur se in lieve flessione rispetto all'anno precedente, continuano a essere l'espressione di una grave patologia sociale cui è urgente porre rimedio mediante una forte azione preventiva incentrata sul recupero di effettività di controlli seri, efficaci, moderni, capillari. In un moderno Stato di diritto non è tollerabile che si continui a morire a causa del lavoro".
Nordio: "Primi effetti riduzione tempi, nuova fase giustizia" -
Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario ha preso la parola anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio. In quest'anno siamo "chiamati a consolidare un'inversione di tendenza, proseguendo in quel profondo processo riformatore che lei signor presidente ha più volte sollecitato - ha detto -. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi, in termini di abbattimento dell'arretrato e di riduzione dei tempi di definizione dei processi". Per Nordio, questo sarà l'anno giudiziario "delle conferme delle opportunità che abbiamo di entrare in una nuova fase in cui la giustizia è forza motrice di una rinnovata crescita del Paese".