Il successo di Palworld, il fenomeno videoludico del momento, non accenna a fermarsi: l'avventura ispirata a Pokémon e giochi di sopravvivenza come Valheim continua a macinare record su record, arrivando a vendere otto milioni di copie in meno di una settimana. Numeri vertiginosi che aumentano con sorprendente velocità e che hanno spinto The Pokémon Company e Nintendo a rispondere ufficialmente alle accuse di plagio.
Dopo essere stata letteralmente bombardata dai fan dei "pocket monster" ideati dagli sviluppatori di Game Freak nel 1996, il colosso giapponese ha diramato un comunicato ufficiale in cui conferma la volontà di "indagare a fondo" e tutelarsi.
"Abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni sul gioco di un'altra azienda lanciato nel mese di gennaio 2024", si legge nel comunicato ufficiale diffuso sul sito di The Pokémon Company. "Non abbiamo concesso alcun permesso per l'utilizzo della proprietà intellettuale o degli asset della saga Pokémon in quel gioco. Intendiamo indagare e adottare misure appropriate per affrontare qualsiasi atto che violi i diritti di proprietà intellettuale relativi ai Pokémon".
Sebbene l'azienda abbia evitato accuratamente di accusare direttamente Palworld evitando ogni menzione al progetto di Pocket Pair, è chiaro che The Pokémon Company non sia troppo felice del successo di un gioco che ha "preso in prestito" le idee del suo franchise di punta, arrivando persino a distorcerle dotando le creature di armi da fuoco e adottando delle pratiche molto vicine allo sfruttamento. Idee che, a quanto pare, hanno trovato terreno fertile nella community di Steam, che ha premiato il gioco con 8 milioni di copie vendute in sei giorni.
È emblematica, in tal senso, la parte finale del comunicato, che prende le distanze dalla filosofia e dai concetti espressi da Palworld: "Continueremo a custodire e accudire ogni singolo Pokémon e il suo mondo, e lavoreremo per unire il mondo attraverso i Pokémon in futuro".
Dal canto suo, Pocket Pair ha già espresso più volte di aver fatto in modo da non infrangere alcuna proprietà intellettuale: ""Realizziamo i nostri videogiochi con grande serietà e non abbiamo alcuna intenzione di violare le proprietà intellettuali altrui", dichiara Takuro Mizobe, amministratore delegato dello studio, in un'intervista ai microfoni di Automaton.
È lecito credere che The Pokémon Company e Nintendo abbiano in corso un'indagine approfondita prima di intraprendere una causa in tribunale, mentre i legali della casa di Kyoto sono già intervenuti per bloccare ogni "mod" che ha sostituito le creature di Palworld con i più celebri Pokémon.