In Europa esplode la rabbia degli agricoltori: nel mirino norme green, tagli ai carburanti e prodotti low-cost
Von der Leyen: "Ora il dialogo, meritate un giusto reddito". Il movimento dei "gilet verdi" in Francia contagia Germania e Olanda e arriva anche in Italia, tra blocchi stradali e manifestazioni
La protesta degli agricoltori esplode in Francia, contagia Germania e Olanda e sta arrivando anche in Italia e Spagna. La rabbia della categoria contro un'Europa vista come lontana e poco amica, norme penalizzanti e una burocrazia asfissiante si sta esprimendo in manifestazioni, blocchi stradali, cortei nelle piazze. In Francia a guidare il malcontento della categoria sono i gilet verdi, in Italia sta tornando il movimento dei forconi, con mobilitazioni che da giorni coinvolgono decine di città in tutta la penisola. Nel mirino di questa contestazione trasversale ci sono i tagli dei governi, la politica europea, ma anche "l'ecologia punitiva" del nuovo Green Deal, come denunciano i leader della protesta francese. Von der Leyen: "Dialogare per migliorare le cose".
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Von der Leyen: "Migliorare le cose, meritate una giusta remunerazione" -
Di fronte a questa insurrezione che coinvolge molti Paesi europei, arriva la risposta della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che alla prima sessione del dialogo strategico con gli agricoltori europei, a Palazzo Berlaymont, dichiara: "Dobbiamo superare questa polarizzazione con il dialogo. E voi meritate una giusta remunerazione per il vostro lavoro. Il nostro obiettivo è sostenere i vostri mezzi di sussistenza e garantire la sicurezza alimentare dell'Europa. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere in questo senso. Urge che le cose migliorino, al settore serve una prospettiva di lungo termine".
In Francia la destra soffia sul fuoco -
Dopo il tragico incidente a un blocco stradale nel sud della Francia, in cui sono morte una donna e la figlia adolescente, la tensione nel Paese è alle stelle e l'estrema destra soffia sul fuoco, con il Rassemblement National e Reconquete che, in vista delle europee, appoggiano le rivendicazioni degli agricoltori. Alcuni leader, come la capolista di Reconquete Marion Marechal e la presidente del Comitato delle organizzazioni agricole europee Christiane Lambert, mercoledì erano a Bruxelles per un raduno di contadini a denunciare proprio la svolta verde che punirebbe gli agricoltori.
Sale la tensione in Italia -
Anche in Italia la tensione sta salendo velocemente e gli agricoltori da giorni scendono in piazza con i loro trattori da Vercelli a Frosinone, da Torino a Viterbo, da Pescara a Bari. Tutti insieme per contestare farine d'insetti e burocrazia, carne coltivata e caro-gasolio. La "Stampa" scrive di Franco Clerico, titolare di un'azienda nel Cuneese, che racconta di aver lanciato una protesta "alla quale non sapevo se avrebbe partecipato qualcuno" e di essersi ritrovato in piazza con un centinaio di trattori e quasi 200 persone. "Adesso mi chiamano colleghi ogni giorno: vogliono protestare, vogliono cambiare le cose".
"Alla larga dalla politica" -
Poi, sempre nel nostro Paese, ci sono i Cra, i Comitati riuniti agricoltori traditi, guidati da Danilo Calvani, piccolo imprenditore agricolo di Pontinia (Latina), che all'epoca dei forconi capeggiava gli agricoltori, autotrasportatori, ambulanti, pescatori, tassisti in guerra contro il governo Monti, appoggiato da gruppi di estrema destra come Forza Nuova. Calvani dice che vuole tornare in piazza, ma assicura: "Terremo alla larga chi ci vuole vendere alla politica". Nel mirino c'è il governo, "prostrato a Europa e multinazionali", dice Calvani, ma anche i sindacati agricoli "corrotti, venduti, volgari criminali". L'obiettivo è difendere l'agricoltura italiana contro norme europee che agevolano invece prodotti esteri.
Prodotti low cost e misure ecologiste -
Un leit motiv che unisce i nostri agricoltori a quelli francesi e tedeschi, ma anche polacchi e ungheresi, che protestano contro il "pollo ucraino" low cost. E poi ci sono le misure ecologiste: dal piano per la riduzione dell'azoto prodotto dagli allevamenti in Olanda, con la protesta della categoria cavalcata dal leader di estrema destra Geert Wilders, alle tasse sui carburanti più inquinanti in Germania e Francia. Dove a tendere una mano alla categoria è Emmanuel Macron. Che, per evitare una nuova emergenza sociale, agli agricoltori ha mandato il suo messaggio postato su X: "Ho chiesto al governo di mobilitarsi per fornire soluzioni concrete alle difficoltà che state affrontando".
Protesta agricoltori, i motivi -
In Europa la protesta degli agricoltori è dovuta in particolare all'aumento del prezzo del gasolio agricole e delle materie prime, alla concorrenza sleale dei prodotti internazionali e alle politiche ambientali dell'Unione europea. Gli agricoltori si sono mobilitati in Francia, Germania, Polonia e Romania contro i tagli ai sussidi e l'import di alimenti dall'Ucraina.