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Fleximan in Piemonte: denunciato per due autovelox sradicati

Intanto, in Veneto, è caccia al Fleximan locale, colui che, da maggio, ha abbattuto ben 13 autovelox nella Regione

C'è un "Fleximan" anche in Piemonte. I carabinieri di Santa Maria Maggiore (nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola) hanno denunciato, per danneggiamento aggravato, un cinquantenne accusato di avere sradicato, nella notte tra l'11 e il 12 novembre scorso, due colonnine per il rilevamento della velocità lungo la strada statale 337 della Val Vigezzo, nel comune di Druogno. Intanto, in Veneto, è caccia al Fleximan locale, colui (o coloro) che, da maggio, ha abbattuto ben 13 autovelox nella regione.

Fleximan in Piemonte  Gli autovelox danneggiati, che si trovavano in via Giovanni XXIII e in piazza Ferrari, erano stati notati dal sindaco. I carabinieri, grazie all'analisi dei sistemi di videosorveglianza cittadina, hanno identificato l'uomo, residente in paese, immortalato anche nel momento in cui la struttura veniva divelta e buttata a terra. I danni sono quantificati in circa 2mila euro.

La caccia a Fleximan in Veneto  Sono ormai tanti gli autovelox abbattuti nel Nord Italia da maggio. In Veneto, in occasione dell'ultimo colpo, è apparso anche un volantino di rivendicazione e di beffa: "Fleximan sta arrivando", scritto in stampatello. Proprio nella regione, gli inquirenti indagano da Treviso a Padova passando per Rovigo. "Ogni fascicolo ha una sua 'attività' autonoma e una procura di competenza", ha specificato nell'edizione odierna il Corriere della Sera, che in merito ha intervistato il colonnello Michele Cucuglielli, comandante provinciale dei carabinieri di Padova. 

Fotogallery - Fleximan colpisce ancora, e questa volta lascia la firma

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La "firma" di Fleximan sull'ultimo autovelox abbattuto
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Il murale che dipinge fleximan come Kill Bill apparso dietro la questura di Padova

"Stiamo lavorando su tutti i fronti non tralasciando il minimo dettaglio e collaboriamo non solo con i colleghi delle altre provincia ma anche con le questure e le polizie locali dei territori dove sono stati commessi i danneggiamenti degli autovelox - ha spiegato Cucuglielli -. Oltre alle tecniche 'classiche' sul campo sfruttiamo anche le tecnologie. Abbiamo acquisito sia le immagini delle telecamere di sorveglianza delle zone oggetto dei vandalismi sia quelle dei 'targa system' che vigilano sulle cittadine. Li stiamo sviluppando e man mano incrociamo i dati ottenuti. È un lavoro certosino ma che spero porterà a breve a risultati concreti".

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L'ipotesi più plausibile è che ci sia uno stesso "Fleximan" (singola persona o gruppo) fra Padova e Rovigo. "Abbiamo intensificato i controlli notturni impiegando tutte e 100 le 'gazzelle' perché vogliamo arrivare a chi ha commesso dei reati che rendono momentaneamente più insicure le strade: limitare la velocità in certi punti risparmia vite", ha concluso Cucuglielli.

Sindaci veneti divisi sulla possibilità di reinstallare gli autovelox  Non tutti i sindaci veneti hanno intenzione di reinstallare gli autovelox abbattuti. "Non reinstalleremo subito, e forse non lì, l'autovelox abbattuto, ma non cediamo assolutamente ad alcun ricatto", ha detto, per esempio, Sarah Gaiani, sindaca di Villanova di Camposampiero (Padova) e presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, dopo l'ultimo abbattimento di un autovelox, scoperto lungo la strada provinciale 46 "Del Piovego", a opera del fantomatico "Fleximan".

Autovelox, le azioni di Fleximan

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"La riflessione - ha specificato Gaiani - è dovuta al fatto che in quel tratto di strada, in 800 metri ci sono due apparecchi. L'idea è quindi di spostarlo, sempre in funzione della sicurezza stradale, che è l'obiettivo che noi perseguiamo, e su questo non accetto contraddittorio", ha puntualizzato. Per il momento, dunque, una decisione di reimpiantare l'autovelox "com'era e dov'era" secondo la presidente "è contraria al buon senso, perché potrebbe essere nuovamente abbattuto. Ma assolutamente non è una resa, ci vuole buon senso". Sulla possibilità che l'autore, o gli autori del gesto vengano presi, Gaiani ha riferito che "è ancora presto, ma speriamo. Lo dico più da cittadina che da amministratrice, e spero - ha concluso - che paghi per i reati che ha commesso".

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