I Negramaro ricominciano ... tutto. "Per rinascere, ogni giorno, ripuliti dai pregiudizi", come spiega Giuliano Sangiorgi ai giornalisti presentando il nuovo brano, "Ricominciamo tutto", con il quale la band salentina salirà sul palco di Sanremo, dopo 20 anni, per la prima volta tra i big. E ricominciare non significa necessariamente "da una crisi o da un malessere", sottolinea il frontman del gruppo: "E' un invito, un atto di speranza, una sorta di imperativo, positivo però".
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"Ricominciamo tutto" si ispira a Neruda -
Il brano, come racconta Sangiorgi, è nato in Abruzzo, "da un manto nevoso bianchissimo, un'immagine semplice vissuta con la mia compagna Ilaria e nostra figlia Stella piccola: era il periodo del Covid ancora, quello della diffidenza da pianerottolo, quando tutti giravamo con la mascherina”. E aggiunge: "Per stare bene bisogna riconoscere nell'altro la persona pura, ripulita da qualunque pregiudizio. E bisogna farlo cominciando da se'. Come dicevano i greci 'conosci te stesso'. Il claim è che per stare bene bisogna azzerarsi, per vedere nell'altro una persona pura, ripuliti da pregiudizi verso noi stessi e vero gli altri. Riprendendo Neruda: E importante rinascere ogni giorno".
Ripulirsi dai pregiudizi -
Un proposito che il frontman della band salentina ripete come un mantra ribadendo la necessità di ripulirsi dai pregiudizi: "Se un ergastolano esce di galera e per via dei pregiudizi a suo carico non viene accettato, vuol dire che c'è qualcosa di sbagliato. Bisogna smettere di pensare che tutto sia precostituito e dare una chance a sé e agli altri. Conoscersi non è facile, ma ancora più difficile è riconoscersi più volte. (...) Noi sei cerchiamo di farlo ogni giorno. Odio il cinismo di questo Medioevo moderno del pollice alto e pollice basso, specchio di uno squadrismo che mi fa paura e che non accetto". E ancora: "Amare senza pregiudizi è meraviglioso".
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"Ricominciamo tutto" è un brano "interstellar", come lo definisce Sangiorgi: "che va un po' avanti e un po' indietro nel tempo ed è la sintesi di tutte le nostre referenze, dagli U2 a David Bowie, Lucio Dalle, Lucio Battisti"... ".
Il ricordo del padre -
Nel testo si parla di sapersi perdonare, per poter ricominciare e c'è una cosa, che il leader della band ammette di non riuscire a perdonarsi: non provare più dolore per la scomparsa del padre (morto nel 2013). "Una volta che hai attraversato la sofferenza per una persona cara che se ne va, non senti più niente. E questo non me lo perdono".
Il trauma di Sanremo 2005 -
In quanto ai Negramaro oggi, i sei artisti, Giuliano, Andro, Lele, Ermanno, Danilo e Pupillo, non hanno dubbi: "Siamo il prodotto di questi vent'anni di carriera e tutto quello che abbiamo vissuto ha contribuito a ciò che siamo ora". Compresa la traumatica esperienza del 2005, quando parteciparono per la prima volta a Sanremo tra le Nuove Proposte, e subirono una clamorosa sconfitta: "Cantammo alle 2 di notte, non ci filava nessuno, abbiamo avuto un sacco di problemi tecnici... Però il giorno dopo le radio ci cercavano, avevamo attirato l’attenzione. Quella sconfitta è stata una tappa fondamentale per ciò che è venuto dopo". Il brano di allora "Mentre tutto scorre" apri' loro poi le porte del mainstream: "Non capivamo se fosse più una delusione o un sogno".
Brutti anatroccoli E adesso dopo 20 anni rieccoli, tra i Big, (dal 2005 sono saliti sul palco dell'Ariston altre due volte nel 2018 e nel 2021 come ospiti" a Sanremo: "Vincere non è il nostro obiettivo. In fondo ci sentiamo come nel 2005, piccoli e neri come il brutto anatroccolo", scherza Sangiorgi che sottolinea però come questa partecipazione sia una parte del loro percorso che è stato e sarà: "La vittoria sarà fare bene quello che possiamo fare bene. Ma soprattutto vinceremo se sapremo trasmetter emozioni".
Largo ai giovani -
I sei musicisti si soffermano sull'importanza che avrebbe invece la vittoria di un giovane e sulla maggiore e dovuta attenzione che finalmente la nuova generazione di artisti sta ricevendo nel mondo della musica: "Quando abbiamo iniziato noi non era così. E se ora siamo arrivati a questo", spiega Sangiorgi: "credo che in parte sia anche merito nostro e di tutti gli altri che si sono impegnati come noi. Abbiamo portato il rock a diventare mainstream". Poi lancia un appello: "Permettete ai ragazzi di sbagliare di più, non vi aspettate subito i numeri di Elodie o di Madame a 16 anni, altrimenti l'underground muore. Solo attraverso l'errore si scopre la personalità. La gogna mediatica non serve a nulla. Un esempio? Blanco che l'anno scorso non riusci' a gestire l'imprevisto sul palco ed ebbe una reazione spropositata".
Il tour estivo e il nuovo disco -
Dopo Sanremo, i Negramaro sono attesi dal 15 giugno negli stadi di Napoli, Udine, Milano, Messina e Bari. "E abbiamo invitato Jovanotti, che siamo andati a trovare qualche giorno fa in ospedale, a venire quando vuole a fare un warm up, in vista di quando potrà tornare anche lui sul palco. I nostri stadi sono i suoi".
In lavorazione poi c'è anche un disco: “In occasione di un viaggio a Berlino con Ilaria e Stella ho scritto Berlino Est che sarà nel disco che abbiamo scelto di chiudere dopo Sanremo con la consapevolezza di quello che stiamo facendo. Siamo stati nello studio dove gli U2 hanno fatto Acthung Baby, lavoriamo per restare negli alveoli della sostanza. Ogni volta resettiamo, lo abbiamo fatto sempre, viaggiando. Il viaggio ci ha sempre caratterizzato, perchè crediamo che i dischi debbano essere pieni di storie ed entusiasmo e viaggiare ci ha aiutato a mantenere questo proposito. Abbiam empre viaggiato per fare musica e fatto musica per viaggiare".