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Attacchi dell'Iran in Pakistan, Islamabad richiama il suo ambasciatore

L'accusa verso Teheran è di aver effettuato attacchi aerei "illegali" sul territorio, uccidendo due bambini. La replica: "Colpito gruppo terroristico"

© Ansa

Il Pakistan ha richiamato il suo ambasciatore a Teheran dopo aver accusato l'Iran di aver effettuato attacchi aerei "illegali" sul suo territorio, uccidendo due bambini e ferendone altri tre. Lo annuncia il governo di Islamabad in una nota. L'Iran, attraverso il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, ha dichiarato di aver preso di mira nel Paese un "gruppo terroristico iraniano".

Anche l'Iraq aveva richiamato l'ambasciatore -

 La decisione diplomatica del Pakistan arriva dopo quella analoga dell'Iraq, che nella giornata di martedì aveva deciso di richiamare il suo ambasciatore a Teheran, a causa dei i micidiali attacchi della Guardia rivoluzionaria iraniana contro la Siria e il Kurdistan iracheno. 

Le relazioni con Iraq e Pakistan -

 Il ministro degli Esteri iraniano Amirabdollahian, intervenuto al World Economic Forum di Davos in cui ha parlato appunto dei raid compiuti da Teheran, ha ribadito le "relazioni molto buone" che legano l'Iran a entrambi i Paesi. E proprio nel Paese iracheno, ha aggiunto, "quello che è accaduto è che abbiamo colpito il Mossad" mentre "in Pakistan abbiamo preso di mira un gruppo terroristico iraniano".

"Agito in linea con la sicurezza dei due Paesi" -

 Il ministro ha inoltre sottolineato che l'Iran rispetta "l'integrità territoriale e la sovranità dell'Iraq" e che "in Pakistan nessun cittadino pakistano è stato preso di mira da missili e droni dell'Iran", ma solo "terroristi iraniani sul suolo pakistano". Quello che è stato fatto, ha concluso, "è in linea con la sicurezza dell'Iraq, del Pakistan e di tutta la regione". 

La sicurezza nazionale iraniana -

 Amirabdollahian ha però rimarcato con decisione un concetto: e cioè che l'Iran "risponderà con forza a qualsiasi attacco alla sua sicurezza nazionale. Non permettiamo che la nostra sicurezza nazionale venga compromessa, né che vi si giochi, non abbiamo esitazioni quando si tratta di sicurezza nazionale"

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