"Il piacere sessuale, che è un dono di Dio, è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza". Lo ha detto Papa Francesco durante l'Udienza Generale nell'Aula Paolo VI. Il Papa ha incentrato la sua riflessione sul tema della lussuria, spiegando che "dobbiamo difendere l'amore" e "vincere la battaglia contro la lussuria, contro la 'cosificazione' dell'altro". E ha quindi chiarito che "la castità non va confusa con l'astinenza sessuale: castità è la volontà di non possedere mai l'altro ma di rispettarlo".
© Tgcom24
"Vincere la lussuria" -
Vincere "la battaglia contro la lussuria - ha chiarito Bergoglio - può essere un'impresa che dura tutta la vita". E ancora: "Amare è rispettare l'altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un'anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori. Amare è bello".
Tra bellezza e amore -
Nella sua catechesi dedicata alla lussuria, Francesco ha spiegato che "il premio di questa battaglia è il più importante in assoluto, perché si tratta di preservare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione quando ha immaginato l'amore tra l'uomo e la donna. Quella bellezza che ci fa credere che costruire una storia insieme è meglio che andare a caccia di avventure, tanti dongiovanni. Coltivare tenerezza è meglio che piegarsi al demone del possesso, il vero amore è servire, è meglio che conquistare. Perché se non c'è l'amore, la vita è triste solitudine".
"La lussuria devasta le relazioni" -
Tornando ancora sul vizio della lussuria, il Papa ha sottolineato che talvolta l'innamoramento "viene deturpato da quel demone, e questo vizio è particolarmente odioso, almeno per due motivi. Anzitutto perché devasta le relazioni tra le persone. Per documentare una realtà del genere è sufficiente purtroppo la cronaca di tutti i giorni. Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell'altro, prive di rispetto e del senso del limite?".