Inizio di anno agitato per Julio Iglesias: al cantante spagnolo è stato confiscato il bagaglio quando atterrava all'aeroporto di Punta Cana, dove è stato in seguito detenuto dalle autorità della Repubblica Dominicana. Secondo il programma televisivo "Fiesta", la valigia di Iglesias conteneva circa 42 chilogrammi di generi alimentari.
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Cosa c'era nella valigia di Julio Iglesias -
All'interno della valigia sono stati trovati, frutta, verdura e legumi. Tra gli articoli c'erano rucola, fragole, funghi, pomodori, spinaci e lamponi. Il cibo è stato esaminato dalla sicurezza dell'aeroporto. Successivamente la situazione è stata trattata come un "malinteso". A proposito della vicenda il Ministero dell’Agricoltura ha spiegato i motivi del controllo a campione: “Non una misura contro di lui. Abbiamo un allarme e abbiamo una sorveglianza molto forte in tutto il territorio nazionale. Il motivo è dato dagli attacchi dei parassiti della frutta“.
L'abitudine di Julio Iglesias -
Non è la prima volta che l'ottantenne autore di "Se mi lasci non vale" e "Manuela" trasporta del cibo in aereo nel suo bagaglio. Chi lo conosce bene dice che ha l'abitudine di farlo ogni volta che si sposta da Madrid, privilegiando in particolare vino e prosciutto nazionali.
Gli 80 anni di Julio Iglesias -
Un paio di anni fa, con un post su Instagram, Julio Iglesias smentiva le voci allarmanti sulle sue condizioni di salute. A fine settembre intanto ha compiuto 80 anni, ma le voci su un suo declino psicofisico non si sono spente. Probabilmente si fanno ancora sentire le conseguenze del terribile incidente d'auto in cui fu coinvolto a vent'anni che lo costrinse non solo ad abbandonare una promettente carriera di portiere di calcio ma anche a sottoporsi a una lunga riabilitazione motoria per scongiurare il pericolo di non poter più camminare. E proprio in quegli interminabili giorni ha cominciato a scrivere i testi delle canzoni, mettendo i primi semi di una straordinaria carriera che lo ha reso famoso in tutto il mondo assicurandogli un posto d'onore tra i paperoni dello show business (il suo nome fa parte della lista degli intestatari di società offshore pubblicata dai Panama Papers). Il suo è un repertorio super melodico, immerso in sonorità e arrangiamenti rètro sempre pericolosamente vicini al kitsch che fanno da cornice ai testi che raccontano le sofferenze d'amore, la vita intesa come un drammone senza particolari in cronaca. Durante gli anni ha mostrato una predisposizione rara nell'apprendere le lingue e nell'organizzare la sua carriera in modo scientifico: ha inciso in tedesco, inglese, francese, italiano, portoghese, spagnolo, giapponese e perfino in tagalog, che è un idioma parlato nelle Filippine.