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Sul Tg1 la marcia della Gioventù nazionale: è polemica | Il Pd: "La Rai ha toccato il fondo"

Durissima la nota dei parlamentari dem dopo la messa in onda della manifestazione dei giovani di FdI: "Il direttore Chiocci venga a spiegare in Vigilanza se ha cambiato ruolo ed è diventato il portavoce dei movimenti giovanili di destra che hanno sede in via della Scrofa"

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Il Tg1 nella bufera per aver mandato in onda un servizio, nell'edizione domenicale delle 13.30, sulla marcia al cimitero romano del Verano dei militanti della Gioventù nazionale. Ogni anno, spiegava il commento del servizio, centinaia di ragazzi "sfilano per rendere omaggio a chi ha dato la vita per l'Italia, dal Risorgimento alle vittime degli anni di piombo alle vittime del terrore ai patrioti delle grandi guerre". Insorge il Pd: "Hanno toccato il fondo - scrivono i parlamentari dem in una nota -. Il Direttore Chiocci venga a spiegare in Vigilanza Rai se ha cambiato ruolo e se è diventato il portavoce dei movimenti giovanili di destra che hanno sede in via della Scrofa". Ma il centrodestra fa quadrato: "Posizioni assurde". 

La marcia in diretta sul Tg1 - Dunque, nell'edizione delle 13.30 sulla rete ammiraglia della Rai è andata in onda una "marcia cimiteriale" dove un centinaio di militanti della Gioventù nazionale sono stati ripresi dalle telecamere mentre sfilavano, a Roma, tra i viali del cimitero del Verano. Una manifestazione che si tiene per ricordare, spiega il servizio in onda, per ricordare gli "eroi italiani di tutte le guerre". L'iniziativa parte infatti dall'organizzazione giovanile legata a Fratelli d'Italia, quella che, a partire dal 2014, ha raccolto l'eredità del Fronte della gioventù e di tutta la galassia che ruotava intorno al Msi di Almirante prima e di Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini poi. Una manifestazione di destra, che ha scatenato la bufera sulla televisione pubblica. 

La durissima nota del Pd - "Con il servizio di oggi del Tg1 su una manifestazione organizzata dal movimento Gioventù nazionale, definita non politica e elevata a evento patriottico culturale, la Rai ha toccato il fondo - così in una nota i parlamentari Pd in commissione di vigilanza Rai -. Dopo gli allontanamenti selettivi di autorevoli professionisti, dopo il crollo degli ascolti, dopo la messa in mora di un serio piano di investimenti per il rilancio del servizio pubblico, siamo adesso alla bassa propaganda mascherata da servizi culturali. Il Direttore Chiocci venga a spiegare in vigilanza Rai se ha cambiato ruolo e se è diventato il portavoce dei movimenti giovanili di destra che hanno sede in via della Scrofa. La misura è colma". 

Il centrodestra attacca il Pd -  In difesa di Chiocci si sono schierati esponenti di tutti i partiti di centrodestra: quelle del Pd sono "posizioni assurde - hanno scritto in una nota i capigruppi di Fratelli d'Italia alla Camera ed al Senato, Tommaso Foti e Lucio Malan - Come quella di chiedere l'audizione del direttore del Tg1 reo, secondo il Pd, di aver ha mandato in onda un servizio per raccontare una manifestazione, che peraltro si tiene da decenni, organizzata da Gioventù nazionale in onore delle vittime cadute per la Patria. Forse che il Pd vorrebbe dettare la scaletta dei servizi?". E il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega in Vigilanza Rai: "La verità è che la sinistra non accetta che esistano giornalisti non sudditi del Nazareno e liberi di fare il loro lavoro come il direttore Chiocci, al quale va tutto il nostro appoggio". Anche per Forza Italia "non spetta al Pd decidere cosa può andare in onda e cosa no, se ne faccia una ragione", ha dichiara il capogruppo in Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rosso.

Il sindacato Rai rivendica la libertà delle scelte editoriali  -  In una nota, il sindacato UniRai difende il servizio: "Non consentiremo che una segreteria di partito, quella del Pd, possa pensare di condizionare il sommario del Tg1 o di qualsiasi altra testata Rai. Raccontare un'iniziativa promossa da un gruppo politico giovanile rientra nelle libertà delle scelte editoriali".

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