I familiari di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa a Senago, nel Milanese, il 27 maggio, mentre era al settimo mese di gravidanza, hanno lanciato un appello in cui chiedono l'ergastolo per Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell'omicidio della fidanzata. "A una settimana dall'inizio del processo per l'omicidio di Giulia e Thiago chiediamo giustizia. Ergastolo per l'essere inumano che ci ha privato di una sorella, una figlia, un'amica, una nipote e una grande donna. Le famiglie che vivono l'ergastolo del dolore hanno diritto a giustizia e pena esemplare" è il messaggio diffuso sui social dai parenti della giovane e diventato virale. Il processo per omicidio volontario pluriaggravato inizierà, davanti alla Corte d'assise di Milano, il 18 gennaio.
Il post della sorella di Giulia -
Il post della sorella di Giulia Su Facebook, la sorella della giovane, Chiara Tramontano, ha aggiunto: "Ci siamo. Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella. GIUSTIZIA per il nipote che non culleremo mai, per la nostra vita distrutta, per i silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia, ogni giorno di festa in cui non saremo più in 5 a tavola. GIUSTIZIA per Giulia, che ha perso la vita, la famiglia e non per ultimo, suo figlio Thiago. GIUSTIZIA per Chiara, che ha perso sua sorella maggiore, guida, spalla e riparo da tempesta. GIUSTIZIA per Mario, che a soli 21 anni ha portato sulle spalle la bara di sua sorella e suo nipote e in silenzio urla strazio e dolore. GIUSTIZIA per Loredana e Franco, la cui vita si è fermata quel giorno e che vivono nel solo ricordo della figlia Giulia, che hanno cullato dal primo giorno e cresciuto per 29 anni con amore e dedizione. Oggi sono ergastolani del dolore di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo. Se vuoi, ricondividi per gridare GIUSTIZIA per mia sorella e mio nipote, barbaramente uccisi il 27 Maggio 2023.
Davanti alla Corte la difesa dell'ex barman 30enne potrebbe puntare su una richiesta di perizia psichiatrica. Impagnatiello è finito a processo dopo la richiesta di rito immediato avanzata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. È accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione (avrebbe fatto anche ingerire alla fidanzata veleno per topi per mesi), crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. È anche imputato per interruzione di gravidanza non consensuale e per occultamento del cadavere.
"Il processo si fa nelle aule dei tribunali non sui social. Posso solo dire che a ogni azione ci sarà una reazione", dice a LaPresse il padre di Giulia, Franco, commentando la possibilità che i difensori di Impagnatiello possano chiedere una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell'omicidio della fidanzata. A una settimana dall'inizio del processo, Franco Tramontano conclude dicendo "Siamo pronti".