IMPOSTO IL COPRIFUOCO

Evade il super boss della droga, stato d'emergenza in Ecuador | Rapiti almeno quattro agenti

"Ho appena firmato il decreto affinché le forze dell'ordine abbiano tutto il sostegno politico e giuridico nelle loro azioni", ha reso noto il presidente Noboa

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Il presidente dell'Ecuador, Daniel Noboa, ha dichiarato lo stato d'emergenza in tutto il Paese, compreso nel sistema penitenziario, dopo l'evasione del nemico pubblico n.1, Adolfo Macias, alias "Fito", capo della più grande gang di narcotraffico, e dopo le rivolte in alcune prigioni. "Ho appena firmato il decreto sullo stato d'emergenza affinché le forze dell'ordine abbiano tutto il sostegno politico e giuridico nelle loro azioni", ha reso noto Noboa su Instagram. L'esercito è quindi autorizzato a mantenere l'ordine pubblico nelle strade e nelle prigioni del Paese, dove è stato anche imposto il coprifuoco notturno tra le 23 e le 5 del mattino ora locale. Dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza, la polizia ha reso noto che sono stati rapiti almeno quattro agenti.

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Nella città costiera di Machala "tre agenti di polizia, che erano in servizio sono stati rapiti", mentre un quarto agente è stato sequestrato nella capitale Quito, ha dichiarato la polizia su X. Sono scoppiati incidenti in almeno sei carceri, in alcuni casi con la presa di guardie in ostaggio.

Prima grande crisi di sicurezza per il nuovo presidente Noboa -

 Per il presidente della Repubblica Daniel Noboa, si tratta della prima grande crisi di sicurezza a meno di due mesi dal suo insediamento. Tre giorni fa è stato arrestato Fabricio Colón Pico, uno dei leader della gang dei Los Lobos accusato dalla procuratrice generale Diana Salazar di volerla uccidere. Temendo di essere trasferito nel carcere di massima sicurezza a La Roca, Pico avrebbe incentivato sommosse carcerarie e manifestazioni in suo favore. A Riobamba, a 216 chilometri a sud di Quito, e nella stessa capitale, si sono registrati sit-in a favore del boss dei Los Lobos. Decine di persone hanno bloccato le vie di circolazione con cartelli con lo slogan: "Non attentate alla sua vita. No al trasferimento".

"Fito" evaso il 25 dicembre -

 "Fito" era detenuto nel carcere di Guayaquil, dove stava scontando una pena di 34 anni dal 2011 per criminalità organizzata, traffico di droga e omicidio. Domenica avrebbe dovuto essere trasferito in una struttura di massima sicurezza nella stessa città. L'uomo è evaso il 25 dicembre, durante una visita medica. Circa 3mila agenti sono sulle sue tracce.

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