Don Ramon Guidetti, parroco a San Ranieri a Guasticce (Livorno) è stato scomunicato dal vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti per avere sostenuto durante un'omelia che Papa Francesco "non è il Papa", è un "usurpatore".
I fatti -
"Un usurpatore", "un gesuita massone" - ha specificato il parroco livornese - "tutti lo sanno che Bergoglio non è il Papa ma nessuno fa niente". Parole pronunciate contro Papa Francesco, pubblicamente, in una omelia in chiesa. Affermazioni forti che tra i fedeli e in curia hanno scatenato un terremoto. Tanto che la scomunica per Don Ramon Guidetti è arrivata a stretto giro per mano del vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti. Nell'atto firmato dal cancelliere della diocesi, don Matteo Giavazzi, si spiega che don Guidetti "ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti". Il sacerdote è stato dunque sospeso "a divinis", rimosso dall'ufficio di parroco e non potrà più celebrare messa.
La replica -
"Sono sereno e tranquillo" ma "stupito della velocità con cui la ghigliottina ha tagliato la sua ennesima testa". Questa la replica del parroco scomunicato che ha subito commentato il provvedimento che lo ha colpito, durante la diretta in una trasmissione radiofonica condotta da don Alessandro Minutella, un altro sacerdote, un prete di Palermo che era stato scomunicato a sua volta nel 2018, per avere attaccato, anche lui, Papa Francesco. Parlando del decreto di scomunica Guidetti dice: "Ci farò una bella cornicina e lo appenderò al muro e sarà qualcosa di cui mi vanterò ben volentieri". Poi don Guidetti aggiunge: "Un po' di amarezza nel cuore c’è, per questa cecità e per questa durezza da parte di colei che dovrebbe essere una madre, la Chiesa. Dovrebbe essere materna e in realtà è una tiranna".
I preti "ribelli" -
Don Minutella è un po' il "capo" di questi sei-sette sacerdoti italiani che apertamente non riconoscono Papa Francesco e si definiscono parte del "sodalizio mariano". Nessun ripensamento dunque per questi (ex) sacerdoti che rifiutano Papa Bergoglio e che sostengono che il loro vero Papa è stato solo Ratzinger. Per ricordare Papa Benedetto XVI, nel primo anniversario della morte, c’è stato lo stesso 31 dicembre un evento in Vaticano. In questo caso nessuna voce scismatica ma le critiche a Papa Francesco non sarebbero mancate. Come quelle dell'ex Prefetto della Dottrina della Fede Gerhard Mueller, il quale ha ribadito che "con Benedetto XVI le benedizioni delle coppie gay non sarebbero mai state possibili". E a chi gli chiedeva se questa posizione non fosse una presa di distanza da Francesco, il cardinale tedesco ha replicato: "Il Vaticano non è l'Unione Sovietica né una monarchia dove c'è uno che decide per tutti e gli altri fanno la Corte".