"Striscia la Notizia" torna a parlare della condizione dei senzatetto a Milano che vivono nei pressi della stazione Centrale. Ma perché tutti questi clochard sono per strada e non nei dormitori della città? A questa domanda risponde l'inviata del tg satirico Rajae Bezzaz che spiega che l'iter per accedere in un dormitorio non è così semplice come si pensi. "Bisogna presentarsi al centro aiuto alle 9 del mattino, sottoporsi a una visita medica presso la struttura e solo allora, dopo circa dieci giorni, si potrà accedere al piano anti freddo", spiega una volontaria del centro.
Il "piano anti freddo" del comune di Milano è attivo da novembre a marzo e cerca di aiutare tutti i senzatetto, italiani e non. L'accesso, però, può verificarsi più difficile del previsto. C'è chi ha atteso anche un mese dopo la mantoux (test per tbc), ma una volta dentro la situazione non è semplice. "Li dentro c'è di tutto - racconta un clochard - trovi ubriachi e alcolizzati e devi nascondere telefono e portafogli perché ti rubano tutto mentre dormi". "Io non ci andrei mai nei dormitori", racconta un altro senzatetto che preferisce dormire respirando lo smog della galleria nei pressi della stazione Centrale.
"Le persone hanno la possibilità di accedere al centro, ma spesso si rifiutano di seguire i percorsi delle strutture - fa sapere Miriam Pasqui, la responsabile dell'Help Center Sammartini - Milano è una delle città con più posti letto. Ci sono circa mille posti letto tutto l'anno, tutto il giorno che vengono potenziati per il piano anti freddo. Poi c'è un rifugio disponibile in via Aldini senza nessuna pratica burocratica per accedervi", conclude.