dopo milano, anche prato

Chiara Ferragni-Balocco, sul "pandoro gate" indaga un'altra procura

Dopo Milano, anche a Prato è stato aperto un fascicolo, al momento senza indagati o ipotesi di reato, sulla vicenda

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Dopo la tempesta social che l'ha travolta nei giorni prima del Natale, il "pandoro gate" rischia di avere un lungo strascico giudiziario per l'influencer Chiara Ferragni. Dopo la Procura di Milano che il 19 dicembre ha aperto un fascicolo delegando le indagini alla guardia di finanza, ora anche quella di Prato ha acceso un faro sulla vicenda avviando un procedimento, al momento senza indagati o ipotesi di reato. Un'iniziativa legala a un esposto in cui si ipotizza il reato di truffa aggravata in danno dei consumatori.

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Un atto dovuto quello della Procura toscana per una vicenda oramai nota: l'acquisto, nel 2022, del Pandoro Pink Christmas avrebbe contribuito a una donazione in favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino. Un'attività benefica in realtà già effettuata dalla Balocco, società che produceva il dolce natalizio griffato Ferragni, messo in vendita lo scorso anno a un prezzo di gran lungo superiore a quello di mercato.

Il procedimento di Prato viaggia, quindi, parallelo con quello avviato da giorni a Milano. I magistrati meneghini hanno affidato le indagini alla guardia di finanza. Le fiamme gialle, nell'ambito dell'attività istruttoria, hanno previsto anche l'acquisizione di documenti presso l'Antitrust. In particolare nel fascicolo, in cui potrebbe essere ipotizzato il reato di frode in commercio, finiranno le carte relative all'istruttoria che si è conclusa con una maxi multa per pratica commerciale scorretta sia per le due società dell'imprenditrice cremonese sia per l'azienda dolciaria piemontese, che peraltro ha registrato perdite dalla campagna promozionale del pandoro rosa.

L'attività dei pm di Milano riguarda anche il capitolo uova di Pasqua di Dolci Preziosi. L'azienda con sede a Bari, che nei giorni scorsi ha chiarito di non avere alcuna responsabilità nella vicenda, aveva versato alla Ferragni un cachet di 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022, a fronte di una donazione fatta autonomamente dalla stessa azienda di 36mila euro all'associazione "I bambini delle Fate".

La moglie di Fedez in uno dei post social, poi cancellati, aveva scritto un messaggio invitando ad usare la "Pasqua per fare del bene", aggiungendo che si trattava di un "progetto speciale" a favore di una "impresa (...) che dal 2005 si occupa di sostenere famiglie con autismo e altre disabilità". In questo secondo caso, però, il prezzo delle uova pasquali non era maggiorato, come è accaduto per i pandori "rosa".

Gli avvocati dello studio legale Bana di Milano, che assistono Chiara Ferragni, escludono l'esistenza di reati sul caso dei Pandoro Pink Christmas. I legali si dicono tranquilli, pronti a fornire chiarimenti e a collaborare con qualunque Procura d'Italia, ma stigmatizzano il 'gioco al massacro' sulla propria assistita.

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