LA TRAGEDIA

Urbino, chi erano le vittime dello scontro in galleria | I ragazzi del pullman salvi grazie all'autista-eroe

Nello schianto sono morti Sokol Hoxha, Cinzia Mariotti, Stefano Sabbatini e Alberto Serfilippi. Viaggiavano tutti sull'ambulanza

Cinzia Mariotti, infermiera, Sokol Hoxha, medico, Stefano Sabbatini, autista, e infine Alberto Serfilippi, il paziente trasportato dall'ambulanza. Sono i nomi delle quattro vittime del terribile scontro in galleria a Urbino tra un pullman e il mezzo di soccorso, in cui sono rimasti uccisi i tre membri dell'equipaggio e il malato che stava per essere portato in ospedale. Tutti in salvo i ragazzi del bus, grazie alla prontezza dell'autista, che li ha fatti scendere dal retro prima che il mezzo fosse avvolto dalle fiamme. 

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L'infermiera, il medico, l'autista -

 Cinzia, 49 anni, infermiera di Acqualagna e mamma di una 22enne, era amata da tutti nel suo paese. Stefano Sabbadini, autista soccorritore e padre di tre figli, adorava il suo lavoro. Sconvolti i colleghi del Potes di Fossombrone del medico Sokol Hokha, 41 anni, origini albanesi, che aveva studiato all'Università Politecnica delle Marche, padre di un bimbo di 4 mesi. 

I messaggi di cordoglio -

 "Il personale sanitario che lavora in ambulanza rischia la vita ogni giorno e la mette a servizio dei pazienti - dice nel suo messaggio di cordoglio l'assessore regionale alla  Sanità Filippo Saltamartini -. Sono eroi silenziosi e quotidiani: tre di loro cono caduti per adempiere al loro dovere. Dobbiamo essere grati a tutti coloro che ogni giorno si mettono al servizio della comunità con coraggio e altruismo". La Direzione generale dell'Azienda sanitaria territoriale Pesaro-Urbino scrive: "Siamo profondamente addolorati per la perdita dei nostri operatori in questo tragico incidente. Hanno dedicato la loro vita alla comunità e ai pazienti. Siamo vicini alle famiglie dei nostri colleghi e del paziente che ha perso la vita". 

L'autista-eroe ha salvato i 40 ragazzi

E' riuscito a evitare il peggio invece l'autista del pullman della Canali bus che trasportava i 40 ragazzi in gita. Li ha subito fatti uscire dallo sportello sul retro del mezzo prima che divampasse l'incendio che, poco dopo, avrebbe completamente distrutto il veicolo. Se avessero utilizzato le portiere anteriori, sarebbero molto probabilmente rimasti coinvolti dalle fiamme dell'ambulanza, subito andata a fuoco dopo lo scontro. La prontezza dell'autista ha invece messo i ragazzi al sicuro. L'autista è sotto shock. La titolare della sua azienda, Maria Lucia Canali, ha detto al "Resto del Carlino": "I medici gli hanno detto di riposarsi e stare tranquillo. Non si sente ancora di parlare perché non riesce a trattenere il piano per quello che ha visto. Mi ha raccontato di aver visto l'ambulanza invadere improvvisamente la corsia di marcia opposta dove scendeva il nostro pullman con i ragazzi. Ha suonato due o tre volte il clacson per attirare l'attenzione dell'autista, per dirgli di rimettersi in corsia, di stare attento. Non è servito a niente perché l’ambulanza non ha frenato andando contro il mezzo".