Dory Colavitto è tornata a casa. Dopo essere stata accoltellata a Monopoli (Bari) dall'ex fidanzato, la 35enne parla a "Pomeriggio Cinque" e dichiara: "È riuscito a farmi del male, ma non come voleva. Il suo intento era quello di uccidere, ma possiamo dire che per fortuna non l'ha fatto. Sono viva, questa è la cosa importante". Colavitto, infatti, è stata accoltellata e ridotta in fin di vita dall'ex compagno e padre di suo figlio Giuseppe Ambriola che lei aveva già denunciato, tempo prima, ai carabinieri.
L’episodio risale al 2 novembre quando l'ex compagno si era nascosto all'interno dell'automobile di Dory Colavitto. "Mia madre, come tutte le mattine, era affacciata al balcone aspettando che io controllassi che fosse tutto ok. Quando ho capito che lui era nell'auto ho urlato, lui è uscito e si è avventato contro di me con rabbia", spiega la 35enne in collegamento a Canale 5. "Ho avuto paura di non farcela, ho cercato di difendermi, lui ha continuato a colpirmi anche quando è arrivata mia mamma", racconta.
Insieme a lei a "Pomeriggio Cinque" c'è anche la madre Giustina, la sua presenza quel giorno è stata fondamentale per la salvezza della figlia. "La forza se non ce l'hai te la fai venire - spiega la donna - avevo paura per mia figlia, lo sentivo che voleva farle del male". "La sua morbosità, la sua insistenza, la violenza verbale mi hanno costretta ad allontanarmi - conclude Colavitto che poi parla dello Stato - penso che ci sia una burocrazia troppo lenta però non me la sento di attribuire colpe alle forze dell'ordine perché anche se ho denunciato loro devono rispettare l'iter legislativo. Spero che si capisca presto che se una donna denuncia è perché ha bisogno di aiuto".