"Voglio stare solo"

Vanessa Ballan, il compagno: "Devo cercare di guardare avanti per nostro figlio" | Autopsia anche sul feto per stabilire la paternità

"Stavamo cullando il sogno del matrimonio in chiesa. Si pensava di farlo dopo la fine della sua gravidanza. Invece tutto questo è stato improvvisamente cancellato. Adesso è dura", avrebbe confidato l'uomo agli amici

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Dopo il femminicidio di Vanessa Ballan, la 26enne incinta uccisa nella sua abitazione di Riese Pio X (Treviso) tre giorni fa e per il cui omicidio è accusato il piccolo imprenditore kosovaro di 41 anni Bujar Fandaj, il compagno Nicola Scapinello si è confidato con gli amici, dicendo: "Volevamo sposarci. Stavamo cullando il sogno del matrimonio in chiesa. Si pensava di farlo dopo la fine della sua gravidanza. Invece tutto questo è stato improvvisamente cancellato. Adesso è dura. Ma so che devo iniziare a cercare di guardare avanti. Lo devo fare anche e soprattutto per il nostro bambino". Lo riporta Il Gazzettino. Scapinello ha inoltre detto di voler "rimanere da solo con la mia famiglia", come riporta la Repubblica, che cita l'avvocato che rappresenta la famiglia Ballan, Simone Guglielmin. Intanto, nelle prossime ore si svolgerà l'autopsia sul corpo della donna, che riguarderà anche il feto che portava in grembo per stabilirne la paternità. "È un particolare che nell'indagine ha la sua importanza e per questo sarà chiarito", ha spiegato il procuratore Marco Martani a la Repubblica.

Il progetto di vita con Scapinello - "Nicola è in uno stato di shock. È più che comprensibile davanti alla consapevolezza del progetto di famiglia che stava prendendo corpo: dopo il primo figlio, erano in attesa del secondo. C'era anche il progetto di arrivare al matrimonio con Vanessa, una volta portata a termine la seconda gravidanza, dando quindi stabilità a un rapporto per alcuni versi ancora fragile. In loro era prevalente la voglia di costruire. E ora c'è la consapevolezza che tutto questo è stato cancellato", ha spiegato don Giorgio Piva, parroco di Riese Pio X, come riporta Il Gazzettino. "Pur nel grande dolore, ho visto in lui anche l'inizio di una volontà. Quella di dire: devo guardare avanti. Non è estraneo a questa prospettiva, per non rimanere schiacciato dentro a un ricordo negativo, stando accanto al bambino e lasciandosi aiutare dalla famiglia e dagli amici", ha aggiunto il sacerdote.

"Nicola è stretto al suo bambino: passa tutto il tempo con lui e cerca di andare avanti per lui", sono invece le parole di Guglielmin, riportate sempre dal quotidiano locale. 

L'autopsia - L'esame della vittima sarà condotto dall'anatomopatologo Antonello Cirnelli, incaricato a questo scopo dalla procura di Treviso, che sarà affiancato da un collega esperto nel settore prenatale. Come si diceva, infatti, oltre che sul corpo della donna, verranno effettuati esami e accertamenti anche sul feto che portava in grembo. All'accertamento prenderà parte anche la consulente nominata dai familiari della vittima.

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