"Quei video erano un messaggio per noi?". Non si danno pace i genitori di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso per una macchia sulla scarpa lo scorso 20 marzo a Napoli, nel quartiere Mergellina: la famiglia del giovane è intervenuta a "Pomeriggio Cinque" per commentare i video condivisi su TikTok dal killer del figlio. L'assassino di Francesco Pio, dal carcere cantava canzoni neomelodiche e faceva festa con una pizza appena sfornata: "Mio figlio faceva il pizzaiolo - ha aggiunto il padre di Maimone a Myrta Merlino -, con quel video voleva mandare un messaggio a noi e alla nostra famiglia?".
Nonostante il volto parzialmente coperto, l'assassino di Maimone, Francesco Pio Valda, è stato riconosciuto e denunciato. Con lu altri due giovani, entrambi identificati. Durante una perquisizione in cella eseguita lo scorso 13 dicembre è stato quindi trovato un dispositivo cellulare: in particolare, è stato ritrovato e sequestrato un mini cellulare che, malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni. Sono stati individuati e sequestrati anche gli indumenti che avevano utilizzato per celare il volto durante le riprese. I tre sono stati denunciati per “accesso indebito a dispositivi idonei dalla comunicazione".
"Ci ha dato un altro dolore al cuore - ha commentato il padre di Francesco Pio, Tonino Maimone -. Da questo messaggio che lui ha mandato su TikTok con una pizza in mano è come se ci avesse voluto sfidare. O ha in testa qualcosa che non funziona, oppure ha voluto mandarci un messaggio diretto a noi". Anche la madre di Francesco Pio Maimone, Concetta, ha voluto esprimere il proprio dissenso per questa vicenda: "Tutto questo fa solo rabbia - ha detto la donna-, perché i ragazzi di oggi faranno ancora dei reati, perché in carcere non gli manca niente. Oggi come oggi, con il telefonino, i vestiti, anche la pizza: ma cosa siamo al Grand Hotel?".
Valda tra poche settimane dovrà affrontare proprio il processo per l'omicidio di Francesco Pio Maimone: il 23enne è ritenuto il "killer degli chalet" ed è accusato dall'Antimafia di aver sparato all'impazzata durante un lite con un altro gruppo di ragazzi legati ai clan di camorra napoletani semplicemente perché qualcuno gli aveva pestato il piede sporcandogli la scarpa firmata. Maimone perse la vita in quella circostanza venendo colpito a morte da un un proiettile esploso ad altezza uomo.