"è la risposta a questa sfida"

Ue, intesa su migranti e asilo | Ma l'Ungheria dice no all'accordo | Ong: il nuovo Patto causerà più morti

Von der Leyen: "Argine ai trafficanti, gli Stati europei decidono chi entra. Ora strumenti per reagire rapidamente in situazioni di crisi". Piantedosi: "Italia protagonista"

Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sul Patto su migrazione e asilo. Lo ha annunciato la vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, spiegando che "tutti i pezzi stanno andando al loro posto. Abbiamo fatto un passo avanti sui cinque pilastri chiave del Patto. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l'abbiamo fatta". "Saranno gli europei a decidere chi arriva e chi può restare nell'Ue, non i trafficanti", ha sottolineato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Per la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, si tratta di "un giorno che passerà alla storia". L'Ungheria "rifiuta con forza" l'accordo. Le ong: con questo Patto più morti in mare. 

© Tgcom24

Von der Leyen: "Soluzioni europee a una sfida europea" -

 "La migrazione è una sfida europea che richiede soluzioni europee - ha chiarito von der Leyen in una nota -. Gli Stati membri alle nostre frontiere esterne devono gestire la migrazione illegale, che spesso mette a dura prova la loro protezione delle frontiere. Il Patto garantirà una risposta europea efficace, assicurando che gli Stati membri condividano gli sforzi in modo responsabile. E proteggerà chi ha bisogno". Von der Leyen, che pochi mesi fa aveva garantito all'Italia il suo sostegno in tema migranti in un viaggio a Lampedusa, ha aggiunto: "Ogni anno, centinaia di migliaia di migranti irregolari intraprendono viaggi pericolosi per raggiungere i nostri confini. Sono spesso vittime di criminali, contrabbandieri e trafficanti che li attirano con false promesse di passaggio sicuro ed estorcono loro denaro". 

"Strumenti per reagire alle situazioni di crisi" -

 Il Patto, ha ripreso la presidente, "fornirà all'Ue e ai suoi Stati membri gli strumenti per reagire rapidamente in situazioni di crisi, quando gli Stati membri si trovano ad affrontare un gran numero di arrivi illegali o di strumentalizzazione se Paesi ostili tentano deliberatamente di destabilizzare l'Ue o i suoi Stati membri. Oltre al Patto, la Commissione sostiene gli Stati membri attraverso misure operative concrete per affrontare le sfide immediate. Stiamo attuando piani d'azione concreti per combattere l'immigrazione clandestina attraverso il Mediterraneo, i Balcani o l'Atlantico". 

Lotta ai trafficanti -

 "Stiamo costruendo partenariati con i Paesi di origine e di transito, per combattere i trafficanti e per garantire l'effettivo rimpatrio nel Paese di origine senza diritto di soggiorno nell'Ue - ha spiegato ancora von der Leyen -. La chiave per una gestione efficace della migrazione illegale risiede nell'interazione tra questi due pilastri. Un quadro giuridico forte ed efficace offerto dal Patto. E azioni mirate per proteggere ulteriormente i nostri confini, interrompere e distruggere le operazioni dei trafficanti e collaborare con Paesi terzi su partenariati reciprocamente vantaggiosi". Proprio sui rimpatri volontari Meloni e Sunak avevano presentato pochi giorni fa un progetto congiunto italo-britannico.

No dell'Ungheria all'accordo -

 Il governo dell'Ungheria "rifiuta con forza" l'accordo raggiunto, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, contestando il contributo obbligatorio per tutti gli Stati al meccanismo di solidarietà. "Respingiamo con forza questo patto sui migranti - chiarisce il ministro -. Non lasceremo entrare nessuno contro la nostra volontà". 

Ong: ci saranno più morti in mare -

 "Il nuovo Patto Ue legalizza gli abusi alla frontiera e causerà più morti in mare - affermano in un comunicato congiunto le ong Sea Watch, Sea Eye, Maldusa, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, Resq People saving People, AlarmPhone, Salvamento maritimo himanitario e Sos Humanity -. L'esito dei negoziati legittima lo status quo alle frontiere esterne dell'Unione europea, in cui violenza e respingimenti sono pratiche quotidiane". La nota prosegue: "Verrà mantenuto il fallimentare sistema di Dublino e si continuerà invece nell'isolare i rifugiati e i richiedenti asilo, trattenendoli in campi remoti. Sempre più persone cercheranno di fuggire via mare, scegliendo rotte sempre più pericolose". 

Amnesty International: "No solidarietà, più controlli alle frontiere" -

 Netta contrarietà è stata espressa al Patto da parte di Amnesty International, che ha scritto in una nota che l'accordo "farà arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni" e porterà a "una maggiore sofferenza umana". Per Eve Geddie, direttrice dell'Ufficio istituzioni europee di Amnesty, il Patto "non sostiene concretamente gli Stati in cui le persone arrivano per la prima volta in Europa, come l'Italia, la Spagna o la Grecia. Invece di dare priorità alla solidarietà attraverso i ricollocamenti, gli Stati potranno semplicemente pagare per rafforzare le frontiere esterne, o finanziare Paesi al di fuori dell'Ue". 

Metsola: "Ora ci sono soluzioni" -

 Soddisfatta anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola: "Il 20 dicembre 2023 passerà alla storia. Il giorno in cui l'Ue ha raggiunto un accordo storico su una nuova serie di regole per gestire la migrazione e l'asilo. L'Europa ha sfidato ancora una volta le probabilità. Sono molto orgogliosa del fatto che con il Patto su migrazione e asilo abbiamo prodotto e fornito soluzioni". 

Schinas: "L'ora della svolta" -

 Infine, l'annuncio della vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas su X: "Svolta sui cinque pilastri fondamentali del Patto su migrazione e asilo. E' stata una lunga strada per arrivare qui. Ma ce l'abbiamo fatta. L'Europa sta finalmente raggiungendo risultati in materia di migrazione". 

Piantedosi: "Ruolo da protagonista per l'Italia" -

 "Il Patto è il frutto di lunghe trattative in cui l'Italia ha sempre svolto un ruolo da protagonista per affermare una soluzione di equilibrio che non facesse più sentire soli i Paesi di frontiera dell'Ue, particolarmente esposti alla pressione migratoria - ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi -. Grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato fermo da anni. L'approvazione del Patto è un grande successo per l'Europa e per l'Italia, che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani". 

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