"Rivoglio il mio passaporto, che non mi servirebbe per scappare ma per iniziare l'attività che sognavo da una vita". È la richiesta avanzata da Fabrizio Corona ai giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, spiegando che vuole "lavorare negli Usa e fare documentari". Corona, che ha finito di scontare a fine settembre, dopo oltre 10 anni, il cumulo pene delle condanne definitive, ha spiegato di aver "già pagato il mio debito con la giustizia", e ora "a quasi 50 anni" vuole "solo lavorare e avere successo".
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I giudici, che hanno rinviato il procedimento al 21 marzo, dovranno decidere se applicare ancora all'ex agente fotografico la misura della sorveglianza speciale, che comporterebbe una serie di prescrizioni da rispettare. E mentre Corona chiede di riavere il passaporto, per la Questura di Milano, che ha depositato un parere al Tribunale, è invece ancora socialmente pericoloso: da qui la richiesta che la sorveglianza speciale per un anno e 6 mesi - che gli fu applicata nel maggio 2012 e per diversi mesi, fino a quando nel gennaio 2013 fu arrestato per l'esecuzione delle pene definitive - riparta da zero e con l'aggravamento dell'obbligo di soggiorno e di firma due volte a settimana.
"Io vivo regolarmente, non violo la legge dal 2007-2008 e sto svolgendo la mia attività - ha spiegato Fabrizio Corona. Sono tornato in Rai dopo 12 anni e ho aperto una testata giornalistica". Quindi, rivolto ai giudici, ha chiesto: "L'inchiesta sul calcioscommesse l'avete vista? Io sto collaborando con la giustizia, ho aperto il caso, sto facendo un lavoro giornalistico di pari passo con la Procura di Torino".
Ma il presidente del collegio, Maria Gaetana Rispoli, gli ha detto: "Bisogna capire, però, come lei diffonde queste notizie". E lui: "Noi abbiamo le nostre fonti e abbiamo condiviso il lavoro con i pm di Torino, abbiamo chiesto a loro se potevamo pubblicare un audio su Zaniolo".
Per ora i giudici hanno rinviato il procedimento per acquisire le relazioni sul percorso detentivo e di affidamento in prova "degli ultimi 5 anni". In più, è stata chiesta la "documentazione attinente lo svolgimento di attività lavorativa e le condizioni di vita". Inoltre, hanno chiesto al pm Mauro Clerici di "verificare l'esito degli ultimi procedimenti" in corso a carico di Corona. A Milano ci sono infatti due richieste di rinvio a giudizio: una per bancarotta della sua ex società Fenice e una per tentata estorsione nei confronti di una donna.
Nelle scorse settimane, poi, è emerso anche che i calciatori Stephan El Shaarawy e Nicolò Casale lo hanno querelato per diffamazione. "Siamo sicuri del nostro lavoro", ha detto però Corona a proposito di queste denunce. E ha attaccato pure una giudice della Sorveglianza che in passato prese decisioni su di lui: "questo giudice mi ha fatto pure causa in sede civile". E ancora: "Io ora ho 1,5 milioni di follower". E la presidente Rispoli: "Lei ha una grande responsabilità, infatti".
Terminata l'udienza, Corona ha spiegato ai cronisti che non si aspetta "nulla di male ma solo giustizia. Ho avuto 20 anni di processi e 50 anni di vita sregolata: sono stanco voglio andarmene in America".