Nel giorno del suo ventiduesimo compleanno, Filippo Turetta lascia la Psichiatria del carcere di Montorio Veronese. Trasferito in infermeria, passa il suo tempo con altri venti carcerati e non è più guardato a vista. Può leggere i libri e i giornali, guardare la tv e giocare alla PlayStation. Un trattamento, quello riservato ora all'assassino reo confesso di Giulia Cecchettin, motivato dall'esito delle valutazioni sulle sue condizioni: scende infatti il rischio che il giovane possa compiere gesti di autolesionismo e viene meno la necessità di isolamento e sorveglianza.
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Non è escluso che i genitori di Turetta oggi vadano nella casa circondariale a visitare il figlio, proprio in occasione del compleanno.
I detenuti: "No ad agevolazioni" -
Secondo quanto scrive il "Messaggero", gli altri detenuti hanno scritto in una lettera indirizzata alle autorità che non avrebbero approvato "agevolazioni di favore rispetto agli altri" per Turetta, che ha quindi esattamente gli stessi diritti dei suoi compagni. Dagli ambienti del carcere dicono che il giovane "fatica a sostenere lo sguardo" con chi lo incontra "e si vergogna molto". Turetta sarebbe in imbarazzo con agenti e operatori ma non preoccupato.
L'auto rientrata in Italia -
La sua resta comunque una situazione delicata in un carcere dove in un mese ci sono stati tre suicidi, come ricorda l'associazione "Sbarre di zucchero". E' molto probabile che Turetta sia venuto a conoscenza del rientro in Italia dalla Germania della sua automobile, che si trova ora nella caserma del Ris di Parma, dove è arrivata a bordo di un camion di un'azienda padovana specializzata in trasporti delicati: era infatti determinate conservare in perfette condizioni la scena del crimine, dal momento è che molto probabile che Giulia sia stata accoltellata e ucciso all'interno di quel veicolo.
Gli accertamenti che verranno -
Potranno quindi cominciare in questi giorni i procedimenti per l'accertamento irripetibile, che sarà effettuato anche, molto probabilmente, con la tecnica del "bloodstain pattern analysis". Si analizzeranno le macchie di sangue e si potrà capire se il corpo sia stato trascinato, quali colpi siano stati inferti a Giulia, se ci siano state coltellate dopo la morte.