A poco più di un mese dalla morte di Giulia Cecchettin, la nonna della 22enne, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, parla in collegamento a "Pomeriggio Cinque" e si esprime sul lungo post pubblicato su Instagram dalla sorella di Giulia. "Approvo le parole dei mia nipote Elena al 100% - dichiara la donna a Canale 5 - per noi è un vuoto incolmabile, ma dobbiamo continuare a vivere. Ci sono altri due nipoti e la famiglia continua. Non possiamo fermarci e tornare indietro, purtroppo. Se si potesse riavvolgere il gomitolo, lo faremmo subito".
Il post social di Elena Cecchettin - A un mese dalla scomparsa della sorella, avvenuta l'11 novembre, Elena Cecchettin dedica un post su Instagram a Giulia e si auspica un cambiamento, una vera e propria "rivoluzione culturale che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno". "Questa casa - scrive Elena - che fino a poco più di un anno fa era troppo piccola, ora sembra così vuota, così grande e spenta. Così il vuoto che mi porto dentro per la tua assenza. Così il vuoto di quando ti cerco per raccontarti di quello che mi succede, dimenticandomi che non ci sei più. Così grande, così incolmabile il vuoto che la tua assenza lascia dentro di me. Così grande la rabbia come il dolore nel realizzare che la tua assenza, la tua morte sono state causate da un individuo con un nome e un cognome. Un individuo che si è sentito autorizzato a portarti via da me. Un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta.
Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l’educazione, l’affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno", conclude.
L'auto di Turetta - Oggi 15 dicembre è previsto il rientro dell'automobile di Filippo Turetta in Italia. La vettura è dal 18 novembre sotto custodia giudiziaria della polizia di Halle, in Germania, che aveva fermato il giovane sull'autostrada A9 vicino Lipsia. Arrivata in Italia sarà consegnata ai carabinieri del Ris di Parma. Sul mezzo e sugli oggetti rinvenuti - un coltello con lama di 12 centimetri, un paio di guanti, una scheda prepagata, un cellulare, forse quello di Giulia - si cercheranno riscontri rispetto agli elementi probatori in mano agli investigatori italiani e alle indicazioni fornite da Filippo nel lungo interrogatorio in carcere davanti al pm.
"Adesso lasciamo fare agli inquirenti", così la nonna di Giulia sul rientro dell'auto di Turetta in Italia. "Il nostro dolore adesso deve essere metabolizzato e abbiamo bisogno di un po' di pace - continua a donna a Canale 5 - questi aggiornamenti li seguiamo un po' alla lontana", conclude.