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“Si fa presto a dire nomadi digitali”: storie di manager itineranti e felici  

La serie, realizzata da Dr Podcast, racconta le storie di professionisti che hanno abbracciato questo stile di vita non convenzionale

Ufficio stampa

Una filosofia rivoluzionaria alla portata di tutti, un nuovo modo di lavorare che coniuga qualità della vita e mobilità. “Si fa presto a dire Nomadi digitali”, la serie podcast realizzata da Dr Podcast e fruibile su tutte le piattaforme di streaming audio, raccoglie le testimonianze di chi ha scelto questa modalità lavorativa, che sta rivoluzionando la geografia e l’economia del remote working.

“Il nomadismo digitale è un fenomeno in forte crescita, sia a livello globale che italiano. - ha spiegato Alberto Mattei, Presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali e massimo esperto in tema di nomadismo digitale in Italia - Tuttavia, viene affrontato spesso con una scarsa consapevolezza. Ecco perché, con questa serie, miriamo a comunicare in modo realistico e coinvolgente la reale visione di questo movimento, mostrando tutti i vantaggi, ma anche le criticità e le esigenze dei remote worker, attraverso le storie di chi con coraggio ha abbracciato questo stile di vita”.

Chi sono i nomadi digitali

Per chi ha scelto questa modalità, il lavoro non è più sinonimo di profitto e percorsi limitanti, ma si arricchisce della dimensione del viaggio e delle passioni che diventano professioni. Benessere, qualità di vita e, soprattutto, libertà sono i valori chiave che ispirano il manifesto dei Nomadi Digitali: dipendenti, imprenditori e manager che hanno sposato la filosofia del lavoro itinerante da qualsiasi dispositivo. E proprio questi valori sono il filo conduttore delle dieci puntate della serie disruptive.

Mobilità lavorativa ad alto valore aggiunto  Secondo il Rapporto sul Nomadismo Digitale in Italia, realizzato dall’Associazione Italiana Nomadi Digitali, il 46% dei remote worker ha già fatto esperienze di nomadismo digitale, mentre il restante 54% dichiara di volerlo fare nel prossimo futuro. La maggior parte dei nomadi digitali lavora in settori ad alto valore aggiunto, con competenze che spaziano dal mondo della comunicazione, all’insegnamento e all’information technology. L’Italia risulta una destinazione attraente agli occhi dei nomadi digitali: il 43% degli intervistati sceglierebbe il Sud Italia e le Isole come destinazione privilegiata, il 14% una destinazione del Centro Italia e solo il 10% il Nord Italia, mentre il 93% degli intervistati ha risposto di essere interessato a vivere la propria esperienza da nomade digitale soggiornando in piccoli comuni e borghi.

Testimonianze di vita vissuta

Il podcast racconta scelte professionali e di vita come quella di Ilaria Cazziol, freelance content writer, brand storyteller e co-Founder di Viaggiosoloandata.it, che ha deciso di licenziarsi da un'agenzia di comunicazione per intraprendere un "viaggio solo andata” con il suo compagno. Maria Scarzella Thorpe, workplace strategist & event producer, invece, dopo un decennio di esperienze internazionali, oggi aiuta le aziende a essere sempre più connesse per massimizzare produttività, mentre Giuseppe Masili, consulente web marketing, social media marketing, ricercatore e docente, ha optato per un nomadismo formato famiglia. C'è, poi, chi come Davide Benaroio, senior product manager & photographer, ha sperimentato il remote working durante la pandemia e non è più tornato indietro o come Francesca Pozzan, formatrice per aspiranti travel designer e direttore tecnico di agenzia viaggi, ha deciso di diventare freelance, dopo dieci anni di lavoro dipendente, scoprendo che il nomadismo digitale può diventare un elisir per il benessere psico-fisico.

Per ascoltare la serie podcast, CLICCA QUI.

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