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Torino, mister indagato per abusi sessuali a baby calciatore

Per un allenatore trentenne possibile reato di violenza sessuale nei confronti di minori. Il caso è però ancora tutto da approfondire

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L'allenatore di una squadra di ragazzi, a due passi da Torino, è indagato per abusi sessuali a minori. Vittima un 13enne, tornato a casa dopo una giornata di allenamento al Summer camp organizzato dalla associazione sportiva dilettantistica nella quale gioca a calcio. Racconta al padre di aver subito attenzioni da parte del mister della squadra dei Pulcini. Il padre chiama il responsabile del settore giovanile: parte la prima segnalazione al alla Lega dilettanti della Figc del Piemonte e, con il via libera del presidente, si allontana l’allenatore a scopo cautelativo.

Tgcom24

La Figc, riporta Repubblica, fa riferimento alla procura di Ivrea e il caso finisce sulla scrivania del pm Ludovico Bosso, che ha indagato il mister, un ragazzo di 30 anni, per violenza sessuale nei confronti di minori. Il caso è però ancora tutto da approfondire. Secondo quanto ha raccontato il ragazzo ai genitori, l’allenatore avrebbe avuto un comportamento equivoco, toccandolo nelle parti intime.

L'adolescente era vestito. Si tratta di un gesto che, se fatto tra adulti, secondo gli investigatori potrebbe anche essere ascrivibile a uno scherzo, una goliardata da spogliatoio. Essendo però coinvolti dei minori la segnalazione ha innescato i dovuti approfondimenti.

Per questo, nelle scorse settimane, la procura ha disposto l’audizione protetta di tre compagni di squadra del ragazzo. I baby calciatori sarebbero stati ascoltati in qualità di testimoni, per riscontrare e in caso approfondire un comportamento che non è ancora chiaro e che presuppone un’ipotesi di reato grave. Il mister ha subito l’intervento immediato della Federazione e da luglio non allena più.

Il pm, coordinato dalla procuratrice capo di Ivrea Gabriella Viglione, ha disposto il sequestro del pc e dello smartphone dell’allenatore, eseguito sabato scorso dai carabinieri. L’indagato ha consegnato spontaneamente i dispositivi. Adesso un perito nominato dalla procura dovrà eseguire la copia forense per capire se all’interno del pc e del cellulare siano conservate immagini pedopornografiche o se il mister si sia mai scambiato messaggi equivoci con i suoi ex calciatori.

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