I DATI DEL VIRUS

Covid, in una settimana nuovi casi a +14% e ricoveri a +10,7%

Nell’ultima settimana i nuovi casi sono stati 59.498 e i decessi 307 (+5,5%). Cresce anche il numeri dei ricoveri ma l'impatto sugli ospedali resta sotto controllo

© Afp

Continuano ad aumentare i casi di Covid in Italia, ma l'impatto sugli ospedali resta sotto controllo. Secondo l'ultimo bollettino del ministero della Salute, nella settimana tra il 30 novembre e il 6 dicembre si registrano 59.498 contagi (+14%). Il tasso di occupazione in area medica risulta del 10,7% (6.668 ricoverati) contro il 9,2% (5.741) del 29 novembre, in terapia intensiva del 2,5% (219) dopo l'1,9% (170) di una settimana fa. I morti sono 307 (+5,5%) e il tasso di positività del 20,9%, cioè il 2,1% in più.

Nessuna criticità negli ospedali -

 Quanto alla situazione negli ospedali, il tasso di occupazione in area medica relativo al 06/12/2023 è pari al 10,7% (6.668 ricoverati), rispetto al 9,2% (5.741 ricoverati) del 29/11/2023. Il tasso di occupazione in terapia intensiva relativo al 06/12/2023 è pari al 2,5% (219 ricoverati), rispetto al 1,9% (170 ricoverati) del 29/11/2023. "Gli indicatori sono in lieve crescita, sia per quanto riguarda il numero di nuovi positivi che per l'impatto sulle strutture ospedaliere che resta tuttavia sotto controllo e non determina - afferma il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia - condizioni di criticità". 

I vaccini -

 "Le Regioni, che ringrazio per la loro pronta disponibilità, stanno organizzando in tutta Italia Open day e altre misure organizzative per facilitare l'accesso dei cittadini alla vaccinazione senza alcuna prenotazione". Lo afferma il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia, commentando i dati del bollettino settimanale su Covid-19. "Questa sinergia Ministero-Regioni - ha sottolineato Vaia - è la strada virtuosa per proteggere i fragili, che in questa fase sono le persone che maggiormente rischiano di sviluppare forme gravi della malattia".

Ti potrebbe interessare