
Giulia Cecchettin, Nordio: "Straziante pure la situazione dei genitori di Turetta"
In audizione alla Camera sui femminicidi, il ministro avverte: "Dobbiamo occuparci di vittime e autori". Parla di "numeri drammatici" di questi delitti e afferma: "Per prevenire serve il rispetto"

Il funerale di Giulia Cecchettin è stato "straziante", ma è tale anche la situazione dei genitori di Filippo Turetta nei cui panni "dobbiamo metterci dal punto di vista etico". Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha partecipato alla cerimonia funebre in rappresentanza del governo. "Se dobbiamo fermare questa strage dobbiamo occuparci degli uni e degli altri, delle vittime e degli autori, e soprattutto delle loro famiglie", ha aggiunto nel corso della sua audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
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Ai funerali di Giulia "emozione doppia" -
Sulla sua partecipazione ai funerali di Giulia ha ricordato: "Ero lì in rappresentanza del governo. Ero a un metro dalla bara, ho portato le condoglianze e abbracciato i familiari della ragazza. L’emozione è stata doppia, quella è la mia terra, io sono trevigiano". Nordio ha anche ricordato di aver lavorato per 40 anni nella procura di Venezia che sta conducendo l'inchiesta sull'omicidio della 22enne.
"Femminicidi sconfitta dello Stato" -
ll ministro ha poi affrontato il nodo femminicidi dicendo che si tratta di "una sconfitta dello Stato, una sconfitta collettiva che richiede una risposta collettiva. Siamo ancora molto indietro nello scopo di evitare questi delitti". Ha sottolineato che "i numeri sono drammatici" e che "noi tutti siamo chiamati a interrogarci sull'efficacia delle misure adottate" per contrastare questo orribile crimine.
"Contro questo crimine educazione e rispetto" -
"Ce la mettiamo tutta come legislatori e magistrati - ha sottolineato -. Ma a monte di tutto sta l'educazione al rispetto, alla civiltà, alla libertà e a vedere nel prossimo il riflesso di noi stessi". Ha poi approfondito il tema patriarcato dicendo che si tratta di una cultura che "si è sedimentata per millenni nell'animo dei maschietti. Dal loro punto di vista, un atteggiamento per noi inammissibile è quasi inesplicabile che venga punito".
"In alcune culture la donna è una cosa" -
Nordio ha inoltre fatto cenno al nodo migranti dicendo: "In questo momento arrivano in Italia uomini che sono stati abituati a concepire la donna come una res, una cosa". E ha affermato: "Solo quando avremo avuto la piena consapevolezza che il nostro interlocutore siamo noi allo specchio avremo raggiunto quel grado di civiltà che se magari non potrà mai eliminare il marchio di Caino della violenza iscritto nel codice dell'uomo, lo potrà ridurre".
"Sostegno alle vittime di violenza domestica" -
Nordio ha detto di essere "fortemente impegnato per arricchire gli strumenti di assistenza alle vittime dei reati di violenza domestica, per assicurare diritti di informazione, sostegno emotivo e psicologico e prevenire forme di vittimizzazione secondaria". Infine, ha detto di aver "inviato un questionario alle procure per far emergere le buone prassi organizzative e anche le criticità nella concreta realizzazione della normativa contro la violenza sulle donne".