per favoreggiamento

Arrestata la figlia della fidanzata di Matteo Messina Denaro: "Consegnava i pizzini nascondendoli nel passeggino"

Arresti domiciliari per Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede: avrebbe gestito lo scambio della corrispondenza del latitante. Il boss ripreso da telecamere della polizia già nel 2022

Con le accuse di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, i carabinieri hanno arrestato Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede, la donna che per anni è stata sentimentalmente legata al boss Matteo Messina Denaro. Nei confronti della ragazza, che il padrino latitante considerava come una figlia, la Procura aveva già chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il gip non aveva ritenuto che ci fossero indizi sufficienti. Alla luce del nuovo materiale investigativo raccolto dai carabinieri il giudice ha ora disposto gli arresti domiciliari.

© Tgcom24

Consegnava i pizzini nascondendoli nel passeggino -

 L'indagine è stata coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido. Secondo i magistrati, Martina Gentile avrebbe gestito lo scambio della corrispondenza del boss, all'epoca latitante, sfruttando il suo rapporto con un altro tramite del padrino, Lorena Lanceri, finita in manette col marito nei mesi scorsi. La Gentile avrebbe consegnato pizzini nascondendoli nel passeggino del figlio di pochi anni. Lanceri, ritenuta una delle più strette fiancheggiatrici di Messina Denaro, consegnava alla ragazza i pizzini scritti dal capomafia e Gentile li faceva avere ai destinatari tra i quali sua madre Laura Bonafede. Lo scambio, spesso, avveniva nello studio dell'architetto ed ex assessore all'Urbanistica del Comune di Campobello di Mazara in cui le due donne lavoravano.

Disposti gli arresti domiciliari -

 L'indagata condivideva con il padrino e con gli altri soggetti che interloquivano con lui una sorta di linguaggio cifrato ideato per nascondere l'identità delle altre persone coinvolte nella assistenza al latitante e curava le esigenze logistiche del boss. Per i pm, la Gentile "è stata quindi uno degli ingranaggi indispensabili del sistema di comunicazione ingegnato dal latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e gestione delle strategie mafiose sul territorio di Campobello di Mazara". Il gip ha disposto nei confronti della ragazza i domiciliari e non il carcere, come chiesto dalla Procura, perché Gentile è madre di una bimba di tre anni.

Messaggi, foto e documenti: le nuove prove contro Gentile -

 A indurre il gip a disporre l'arresto di Martina Gentile sono stati i nuovi elementi investigativi emersi a suo carico (nei mesi scorsi il giudice aveva respinto la richiesta di misura per la Gentile per mancanza di indizi). I cellulari sequestrati all'indagata, a sua madre e a Lorena Lanceri e la documentazione sequestrata all'ex latitante, molta scritta con linguaggio cifrato, hanno dipinto un quadro più completo del ruolo avuto dalla donna nell'assistenza del capomafia allora ricercato. Nel covo di Messina Denaro sono state inoltre scoperte le impronte digitali di Gentile.

Procura: Gentile à depositaria de segreti di Messina Denaro -

 Gli inquirenti sospettano che il ruolo di Martina Gentile sia molto più complesso. La donna, scrivono, "può vantare un tale patrimonio di conoscenze sui meccanismi di controspionaggio adottati dal latitante e sulla sua rete di coperture, tanto da porla strategicamente al centro, accanto alla madre, del suo sistema di assistenza e protezione del latitante e, in tal modo, in grado di condizionarlo, inquinarlo o comunque renderlo ancora oscuro nelle molte parti ancora non svelate". Per i pm la giovane donna era un anello indispensabile delle "reti di protezione sapientemente costruite dal latitante". Le indagini su Martina Gentile potrebbero far scoprire altri canali di scambio di "pizzini", probabilmente attivi a Palermo, città frequentata dal latitante durante le cure alla clinica La Maddalena e in cui la ragazza si recava spesso.

La "posta" del latitante -

 In un calendario, ritrovato nel suo ultimo nascondiglio, Messina Denaro appuntava in alcuni giorni un puntino o la parola Tan: gli inquirenti hanno scoperto che si trattava di una abbreviazione di Tania, lo pseudonimo usato per indicare proprio Martina Gentile. In un caso il boss aveva scritto anche la frase "invio Tany". Nelle date segnate dal capomafia, attraverso Gentile avveniva dunque lo scambio di "posta" per e da il latitante. E puntualmente il giorno successivo Laura Bonafede comunicava al capomafia di aver ricevuto le sue lettere: "Ieri sai quando ho potuto leggere la tua? Alle 22", si legge in uno dei biglietti sequestrati nel corso dell'indagine. E' la prova che Gentile aveva consegnato il messaggio del padrino alla madre.

Messina Denaro ripreso dalle telecamere della polizia già nel 2022 -

 Agli atti dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Martina Gentile ci sono una serie di immagini scattate dalla polizia mesi prima della cattura del boss avvenuta il 16 gennaio scorso. Nei frame di un video del 17 dicembre del 2022, ora rianalizzati dai carabinieri, si vede l'auto del boss passare alle 10:59 e rallentare davanti al portone della casa della Gentile e della madre Laura Bonafede - entrambe erano pedinate e intercettate dalla polizia impegnata nella ricerca del padrino. Scene immortalate che però non insospettirono gli investigatori. L'analisi delle immagini fatta dai carabinieri e i pizzini in cui la madre della Gentile Laura Bonafede, sentimentalmente legata a Messina Denaro racconta la gioia provata nel vedere anche solo per un istante il boss passare in auto, confermano che alla guida dell'Alfa ripresa dalle videocamere c'era proproio il padrino ricercato.

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