ALTRI TRE MESI

Decreto Anticipi, dalla proroga dello smart working all'aumento del bonus psicologo: le misure al voto

Governo e maggioranza puntano a un iter veloce che dia un segnale di compattezza in vista della Manovra. Nell'opposizione c'è però preoccupazione

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La Commissione Bilancio del Senato conclude la prima giornata del voto del Decreto Anticipi. Viene prorogato di tre mesi lo smart working nel privato per i lavoratori con figli under14. Raddoppia la dote di quest'anno per il bonus psicologo, mentre arriva l'esenzione Iva per i ritocchi estetici a patto che siano curativi. L'Iva sarà invece ridotta al 10% per gli integratori alimentari. Governo e maggioranza puntano a un iter veloce che dia un segnale di compattezza in vista della Manovra. Nell'opposizione c'è però preoccupazione: la maggioranza è spaccata avverte il Pd, che teme un allungamento dei tempi.

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Smart working, le novità per fragili e genitori di figli under 14 -

 Nella prima giornata di votazioni spunta quasi a sorpresa la proroga dello smart working nel privato per i genitori di minori under 14. Con l'ok della commissione a due emendamenti presentati da Pd e M5s, la modalità di lavoro agile, che sarebbe terminata con la fine dell'anno, viene estesa fino al 31 marzo 2024. La scadenza attuale è fissata invece al 31 dicembre. Niente proroga invece per i fragili e nella Pubblica amministrazione, misura che richiede coperture. Ma il Pd, che nel provvedimento aveva proposto un pacchetto di modifiche per estendere la modalità agile, promette già che insisterà in Aula e in manovra "affinché si trovino le risorse necessarie".

Ok all'aumento di 5 milioni del bonus psicologo -

 Arriva anche l'atteso via libera al bonus psicologo, con l'ok all'unanimità a un emendamento che riformula due modifiche presentate da Pd e Forza Italia. Per quest'anno i fondi raddoppiano con lo stanziamento di altri 5 milioni di euro. "Passo dopo passo. Tanto manca, ma qualcosa si fa. Con tenacia e tigna (grazie ai colleghi che hanno lavorato oggi in Commissione)", commenta il senatore Dem Filippo Sensi, che del bonus ha fatto una delle sue maggiori battaglie. "Impegno mantenuto. Lavoriamo per tutelare la salute degli italiani e per un ulteriore aumento dal 2024", commenta Licia Ronzulli, firmataria di una delle due proposta di modifica. Il contributo è stabilito nell'importo massimo di 1.500 euro per persona per un limite complessivo che sale pertanto da 5 a 10 milioni di euro per il 2023. Il limite a decorrere dal 2024 è di 8 milioni di euro annui.

Iva, esenzione per la chirurgia estetica curativa e riduzione per gli integratori -

 Arriva poi l'esenzione dall'Iva sugli interventi di chirurgia estetica a fini terapeutici, purché certificate con apposita attestazione medica.  L'esenzione riguarda le prestazioni di chirurgia estetica volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute o a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica. Non solo: anche a condizione che le finalità terapeutiche "risultino da apposita attestazione medica". L'emendamento riformula tre emendamenti presentati da parlamentari di maggioranza. Mentre per gli integratori alimentari, indipendentemente dalla forma in cui sono presentati e commercializzati, l'imposta si riduce al 10%. Sulla modifica, che chiarisce un aspetto più volte oggetto di interpello all'Agenzia delle Entrate, spunta però qualche perplessità: con un mercato in crescita "è un gettito d'Iva piuttosto importante", fa notare la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin, che ha chiesto chiarimenti sulle coperture.

L'iter del decreto: le tappe -

 Arrivano anche più garanzie per i contribuenti soggetti a verifiche fiscali, mentre viene concesso più tempo al Gse per la vendita del gas stoccato. Il lavoro della Commissione procede spedito, sotto la regia del ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e alla presenza del sottosegretario all'Economia Federico Freni. Si riprende venerdì: restano un centinaio emendamenti tra accantonati e proposte del governo e dei relatori.

Dagli affitti brevi alle Strade dei Parchi: le misure ancora da votare -

 Tra questi anche la norma sugli affitti brevi, che oltre all'introduzione del Cin prevede nuovi obblighi per chi affitta. Un intervento su cui si alza l'allarme di 14 associazioni che rappresentano proprietari e operatori: i nuovi vincoli rischiano di ostacolare le locazioni turistiche, avvertono, chiedendone il ritiro. Ancora da votare anche l'emendamento che consente a Strada dei Parchi SpA di tornare ufficialmente concessionaria delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25, subentrando ad Anas.

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