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Paradossi a quattro ruote

Nel Paese scandinavo le auto elettriche hanno rappresentato almeno l’80% di tutte le vendite negli ultimi tre anni, eppure il consumo di benzina e diesel è calato in maniera poco significativa 

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La Norvegia vive un paradosso sostenibile che potrebbe nel giro di pochi anni investire diversi paesi europei. A Oslo e dintorni la vendita di veicoli elettrici è dominante ormai da anni eppure il consumo di benzina e diesel è calato in maniera poco significativa rendendo difficile capire in quali serbatoi finisca.
Qui le auto elettriche hanno rappresentato almeno l’80% di tutte le vendite di quattroruote negli ultimi tre anni e il 90% di tutte le vendite di auto nuove nel 2023. Oltre il 50% delle autovetture in circolazione a Oslo sono elettriche.

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Una crescita così aggressiva della diffusione di questa tecnologia dovrebbe portare a un drammatico calo della domanda di carburante, ma questo non è ancora avvenuto secondo un recente studio di RystadEnergy e i dati sulle vendite mostrano che la domanda di diesel e benzina è diminuita solo modestamente dal 2017. Nella prima metà del 2023, le vendite di carburante stradale si sono attestate intorno ai 62.000 barili al giorno (bpd), un 10% di calo rispetto ai 70.000 barili giornalieri venduti tra il 2017 e il 2019, ben dopo l’inizio del boom dei veicoli elettrici. Il consumo attuale è relativamente stabile tra 60.000 e 70.000 barili giornalieri e non è previsto un calo significativo nel breve termine.

In realtà entrando nei numeri la fotografia è diversa. La domanda di carburante stradale da parte delle autovetture è diminuita rapidamente dal 2016, diminuendo di oltre il 20%, in linea con la penetrazione nel mercato dei cosiddetti BEV.
Nel frattempo, la domanda di carburante di autobus e camion – che funzionano prevalentemente a diesel – è cresciuta, passando da circa 30.000 barili al giorno tra il 2010 e il 2015 a 32.000 nel 2022.

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Oltre alla crescente domanda di carburante da parte di camion e autobus, anche la popolazione in crescita e la crescente dipendenza dai veicoli passeggeri sono fattori alla base della tendenza resiliente dei consumi. La popolazione norvegese in età di guida – persone con più di 20 anni – è cresciuta di 800.000 unità dal 2005, e il numero di autovetture è aumentato da 0,65 a 0,75 a persona nello stesso periodo. È quindi più probabile che il norvegese medio possieda un’auto, con il risultato che le vendite totali di carburante si distribuiscono su un numero maggiore di veicoli.

Solo negli ultimi cinque anni il chilometraggio medio delle autovetture non BEV ha iniziato a diminuire man mano che le auto elettriche a batteria hanno raggiunto una maggiore penetrazione nel mercato. Il mercato elettrico è ora sufficiente a compensare la crescita della popolazione e l’aumento dei veicoli pro capite, portando a un calo del chilometraggio medio dei non-BEV. Il chilometraggio totale per diesel, gas e ibride pulg in è diminuito di quasi il 20% dal 2017, da circa 33,7 miliardi di km a 27,3 miliardi di km nel 2022.

D’altro canto, l’importanza del trasporto stradale pesante non passeggeri è aumentata in tutto il Paese e l’elettrificazione è stata lenta. Gli autobus elettrici a batteria rappresentavano solo il 7,6% del chilometraggio totale degli autobus in Norvegia nel 2022, mentre il contributo elettrico per i veicoli commerciali leggeri/medi e pesanti era rispettivamente del 2,8% e dello 0,2%. Pertanto, la conclusione naturale è che la resilienza del consumo di diesel nei settori degli autobus e dei camion cela la significativa distruzione della domanda di carburante, avvenuta negli ultimi anni nel segmento delle autovetture.

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