Tra gli ostaggi liberati non c'è Kfir Bibas, il più piccolo dei tanti bimbi rapiti da Hamas nei kibbutz. Il bambino ha 10 mesi appena compiuti ed è stato portato via il 7 ottobre da Nir Oz assieme al fratellino Ariel di 4 anni, al papà Yarden e alla mamma Shiri. Nessuno sa più niente della famiglia Bibas e martedì i parenti sono tornati a far sentire la loro voce, per far leva sull'opinione pubblica israeliana e internazionale. Davanti a centinaia di persone raccoltesi a Tel Aviv nella "Piazza degli ostaggi", fra l'ingresso del Museo di Tel Aviv e il ministero della Difesa, sono stati letti i loro appelli in ebraico, in inglese e in arabo, e sono stati lanciati in cielo centinaia di palloncini. Tutti arancioni, come i capelli di Kfir e di Ariel.
"Yarden, Shiri, Ariel e Kfir sono tenuti in ostaggio da Hamas da 53 giorni - ha ricordato Dana Siton, la sorella della madre - Non sappiamo quali siano le loro condizioni. Sono ancora insieme? Mangiano? Chi abbraccia i bambini, chi li rassicura quando piangono?". Hamas, attraverso i mediatori, ha informato Israele di "non conoscere" la sorte dei Bibas. Ma il portavoce militare Daniel Hagari ha replicato che, anche se si trovano nelle mani di un'altra fazione, "la responsabilità resta comunque di Hamas".
Un altro portavoce militare israeliano, Avichay Adraee, ha affermato che Hamas potrebbe aver ceduto i Bibas a un'altra organizzazione "come fossero bottino di guerra". Ma ha anche pubblicato una fotografia ripresa il 7 ottobre durante il rapimento di Yarden Bibas, in cui si vede una persona che lo strattona per un braccio, indicata dal portavoce militare come un uomo di Hamas, che opera nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia.
"Mi rivolgo a Hamas: - ha proseguito Dana Siton, indicando le fotografie di Kfir e di Ariel. - Sono davvero questi i vostri nemici?". Dopo aver ringraziato gli israeliani per il sostegno ricevuto, Siton ha avuto anche parole di gratitudine verso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, verso l'Emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani e verso il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi per i loro sforzi a favore della liberazione degli ostaggi. Dalla Croce Rossa internazionale i familiari dei Bibas si attendono un intervento perché visiti chi è ancora tenuto in ostaggio.