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Cresce l’ecoansia: boom di ricerche online nel 2023

Google Trends ha rilevato un aumento globale delle ricerche legate all’ansia climatica, in diverse lingue

Unsplash

Ogni giorno qualcuno si sveglia e pensa che il mondo sia arrivato al capolinea. Ok, forse non è proprio così, eppure l’ecoansia è un fenomeno reale e negli ultimi tempi è aumentato in modo impressionante.

A dirlo è Google Trends, che ha rilevato un aumento globale delle ricerche legate all’ansia climatica, in diverse lingue. Nel 2023 le query anglofone sull’argomento sarebbero cresciute di 27 volte rispetto ai dati del 2017. Quelle cinesi di otto volte e quelle in portoghese di ben 73. Ma i più preoccupati di tutti si sono rivelati i paesi nordici. Da Finlandia, Svezia, Danimarca e Norvegia sono partite il 40% delle ricerche globali.

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Andiamo però al succo della questione. Cos’è l’ecoansia? È il disagio provato per gli impatti del cambiamento climatico e per le minacce ambientali come l’inquinamento o la perdita di biodiversità. Il motore di ricerca inoltre ha rilevato che le donne sono più colpite dall’ansia climatica. Lo ha confermato un altro studio pubblicato sulla rivista Sustainability, secondo il quale gli uomini si mostrano più ottimisti, mentre le donne hanno livelli più alti di preoccupazione. Questo perché gli impatti reali affrontati dalle donne sono maggiori, come ad esempio la più alta vulnerabilità alla violenza e al traffico dopo eventi climatici estremi.

Insomma, l’impatto del climate change sulla salute mentale è reale e diffuso. Non solo un trend online, ma una vera e propria crisi. L’ennesima prova per i più scettici. Il cambiamento climatico è concreto e colpisce tutti noi. La Terra è l’unica casa che abbiamo e proteggere il suo futuro significa salvare anche il nostro

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