Agire responsabilmente per Brembo è una priorità insita nel DNA dell’azienda, perché fare impresa significa - nella volontà del suo fondatore Alberto Bombassei - trasmettere valori.
Da dieci anni sotto la guida di Cristina Bombassei è nata la direzione “Corporate Social Responsability“, con l’intenzione di tradurre in approccio strategico progetti di sostenibilità ambientale e supporto alla cultura e all’educazione nella convinzione che sia necessario lasciare un’impronta positiva, essere attori del cambiamento.
Aderire agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è soltanto un punto di partenza. Brembo è all’avanguardia nella riduzione delle emissioni, nell’attenzione per l’ambiente, con continua ricerca sul prodotto, ma anche nella realizzazione di progetti sociali. Perché come azienda globale ha a cuore le persone e la loro crescita formativa. Da “Safe Heaven”, per aiutare donne e bambini ucraini fuggiti dalla guerra, a “Child Friendly Space” per il terremoto di quest’anno in Turchia e Siria. L’impegno è esteso, fino a un progetto in India. Il fine è nobile: lo sguardo al futuro.
© Brembo
Come ci ha spiegato Cristina Bombassei, Chief Csr Officier di Brembo: “Costruire delle sedi scolastiche dove accogliere questi bambini e ragazzi, dai 3 ai 15 anni, a cui diamo un’educazione scolastica di base, diamo dell’abbigliamento, li nutriamo in maniera corretta. E soprattutto diamo loro la possibilità di avere una cultura scolastica, che noi crediamo moltissimo possa permettere di riscattarsi da una situazione di vulnerabilità”.
Formazione ed educazione sono prioritarie anche nel radicamento al territorio dove Brembo è nata, sia come partner di Bergamo-Brescia Capitale della cultura ma anche nel sostegno allo sport come linguaggio di crescita.
Come ci ha raccontato Cristina Bombassei: “Abbiamo deciso di entrare in quello che è il vivaio dell’Atalanta e andare lì con un premio che noi abbiamo rinominato Premio Brembo Atalanta, che diamo annualmente. Valorizziamo nelle categorie dai 7 ai 17 anni i migliori ragazzi che si distinguono per disciplina sportiva, fair play in campo, ma soprattutto per il miglior risultato scolastico. In un vivaio di 400 ragazzi usciranno uno, due, tre calciatori famosi; quindi, gli altri dovranno reinserirsi nel mondo lavorativo. Quindi se sono preparati ad affrontare questo tipo di scelte non sarà un piano B, ma un doppio piano A”.
Guardare costantemente avanti con un approccio visionario è da sempre il punto di forza di Brembo. Perché essere innovativi richiede coraggio.
Ha concluso Cristina Bombassei: “Abbiamo un’unica grande sfida, che è quella di continuare a investire sull’innovazione e sulle nostre risorse. Proprio per questi motivi abbiamo anche da poco inaugurato un Inspiration Lab nella zona di San Francisco, che accoglie per ora una decina di giovani, che hanno il compito di valutare i mega trend del futuro, quelle che saranno le tendenze, non necessariamente legate al nostro mondo automotive. Persone, processi, prodotti e innovazione a 360 gradi. Un’unica grande sfida”.