FOTO24 VIDEO24 2

Giornata contro la violenza sulle donne, l'Italia scende in piazza: a Roma 500mila persone | Mattarella: "Non bastano le indignazioni a intermittenza"

Il padre di Giulia Cecchettin: "Parlate, denunciate, fidatevi". Uccise oltre 89mila donne in tutto il mondo. Von der Leyen: "Serve una legge Ue". Schlein: "Indignazione e rabbia non bastano, fermare questa mattanza"

Fotogallery - 25 novembre, l'Italia scende in piazza contro la violenza sulle donne

1 di 22
2 di 22
3 di 22
4 di 22
5 di 22
6 di 22
7 di 22
8 di 22
9 di 22
10 di 22
11 di 22
12 di 22
13 di 22
14 di 22
Chiara Ferragni alla manifestazione contro la violenza sulle donne a Milano
15 di 22
16 di 22
17 di 22
18 di 22
19 di 22
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla manifestazione contro la violenza sulle donne
20 di 22
21 di 22
22 di 22

L'Italia scende in piazza in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Numerose le manifestazioni organizzate in tutto il Paese. "Non una di meno" organizza cortei a Roma, dove sono presenti 500mila persone, e Messina, mentre si fa sentire l'eco politico della guerra in Medioriente. Scoppia la polemica per il palco concesso alle donne palestinesi, iraniane e curde, con le attiviste che però aprono alla presenza delle donne israeliane: "La nostra piazza è apolitica". Elly Schlein: "Indignazione e rabbia non bastano, bisogna fermare questa mattanza". Facciate dei palazzi pubblici illuminate di rosso, a Palazzo Chigi proiettato sulla facciata uno slogan anti-violenza. Secondo il Cnr, 12 milioni di donne hanno subito violenza almeno una volta. L'appello del vice capo vicario della polizia, Vittorio Rizzi: "Denunciate anche uno schiaffo". Secondo il presidente Mattarella, "dietro ogni uccisione il fallimento della società, non bastano le indignazioni a intermittenza". Quasi 89mila donne sono state uccise intenzionalmente nel 2022 in tutto il mondo: il numero più alto registrato annualmente nel corso degli ultimi due decenni. Arriva anche l'appello del padre di Giulia Cecchettin: "Parlate, denunciate, fidatevi".

Tgcom24

Nessun concerto o manifestazione sono mai riusciti a portare così tanta gente nelle piazze italiane e soprattutto a Piazza San Giovanni a Roma. Una marea umana rumorosa: mazzi di chiavi agitati in aria, slogan gridati per sovrastare il vento forte, tamburi. Una marea fucsia ha risposto all'appello di "Non una di meno" nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e ha invaso le strade della Capitale nella manifestazione principale, "Per Giulia, per tutte". "Siamo 500mila", hanno detto dal palco le organizzatrici. Ma sono tante le piazze che si sono riempite in tutta Italia per ricordare i 107 femminicidi dal primo Gennaio, perché non ce ne siano più.

I messaggi del Papa e di Mattarella  "La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società", ha scritto il Papa su X. "Dietro queste violenze c'è il fallimento di una società. Le donne devono essere libere di essere libere", sembra fare eco il presidente Sergio Mattarella, per arrivare alle parole della premier Giorgia Meloni: "Siamo libere e nessuno può toglierci quella libertà, nessuno può pensare che siamo nel loro possesso". 

La politica in piazza senza bandiere  I politici e i sindacalisti sono scesi nelle piazze senza bandiere, senza simboli come Elly Schlein, Giuseppe Conte e Maurizio Landini. Ma ci sono pure i vip: Paola Cortellesi, Fiorella Mannoia, Noemi, Malika Ayane. Poi Luca Zingaretti, Ferzan Ozpetec a Roma, Chiara Ferragni a Milano: "Dovremmo esserci tutti qui", dice dietro un paio di occhiali da sole insieme a 30mila manifestanti. C'è anche il sindaco Beppe Sala: "Il 37% delle donne non ha un conto corrente", spiega, invitando a riflettere. 

Le bandiere palestinesi e le polemiche  A Roma sfilano anche le bandiere palestinesi, come annunciato nei giorni scorsi, invito che ha dato vita a non poche polemiche: "Siamo contro ogni forma di violenza", dice una studentessa. Anche a Messina, l'altra manifestazione organizzata da Non una di meno, sventolano le bandiere palestinesi: "Se gli ebrei vogliono parlare anche loro sul palco possono farlo, noi non siamo contro gli ebrei, ma contro i sionisti, lo Stato di Israele che sta facendo dei massacri a Gaza. Siamo in democrazia quindi tutti possono parlare. I fatti contano non le parole", ha precisato Rene Abu-Rub, originaria della Cisgiordania.

A Roma è arrivata Elena, la sorella di Giulia Cecchettin  E poi c'è Elena, sorella di Giulia, piena di dolore ma in prima linea, che chiede su Instagram, ancora una volta, una reazione a tutti: "Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l'educazione, l'affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno". Poche ore prima era stato il papà Gino a postare un fiocco rosso e un semplice appello: 'Parlate, denunciate, fidatevi!'.

Momenti di tensione si sono registrati davanti alla sede di Pro Vita & Famiglia durante il corteo di Non una di meno a Roma. Sono state lanciate bottiglie e fumogeni contro l'edificio che era presidiato dalle forze dell'ordine. Il gruppo di manifestanti si è poi allontanato. Sul posto blindati e agenti in tenuta antisommossa. "Le forze dell'ordine ci hanno preso a manganellate mentre facevano un'azione con fumogeni e scritte sul muro", raccontano alcune manifestanti. "Due ragazze sono rimaste ferite - dice un'attivista - una al viso, che è stata portata in ospedale, l'altra alla testa".

Fotogallery - Tensione al corteo di Roma quando passa davanti alla sede Pro Vita

1 di 16
2 di 16
3 di 16
4 di 16
5 di 16
6 di 16
7 di 16
8 di 16
9 di 16
10 di 16
11 di 16
12 di 16
13 di 16
14 di 16
15 di 16
16 di 16

Di questa giornata così partecipata e sonora resterà l'immagine del Circo Massimo gremito e fucsia, dove è stato dapprima chiesto il silenzio e di stare seduti, poi di alzarsi esplodendo nel grido: "Insieme siam partite, insieme torneremo. Non una, non una, non una di meno". 

  • 25 nov -

    Manifestazione violenza donne, tensioni davanti alla sede di Pro Vita

    Momenti di tensione davanti alla sede di Pro Vita & Famiglia in viale Manzoni, durante il corteo di Non una di meno a Roma. Sono state lanciate bottiglie e fumogeni contro l'edificio che era presidiata dalle forze dell'ordine. Il gruppo di manifestanti si è poi allontanato. Sul posto blindati e agenti in tenuta antisommossa. 

  • 25 nov -

    Non una di meno: a Roma siamo almeno 500mila

    "Roma è invasa dalla marea fucsia. Siamo almeno 500mila". La stima è delle organizzatrici del corteo contro la violenza sulle donne promosso da Non una di meno dal Circo Massimo a Piazza San Giovanni.

  • 25 nov -

    Schlein: dobbiamo fermare questa mattanza

    "L'indignazione e la rabbia non bastano. Vogliamo fermare questa mattanza. Ci stanno arrivando fotografie molto belle di piazze strapiene, qui a Roma come nel resto d'Italia c'è una straordinaria partecipazione. È un segnale importante. Il Paese chiede un passo avanti contro la violenza di genere. Questa è una piazza molto bella, è per Giulia e per tutte le donne uccise dalla violenza maschile e che ogni giorno subiscono altre forme di violenza. È il momento di dire basta e fare un salto in avanti perché non se ne può più". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, arrivata al Circo massimo per la manifestazione contro la violenza sulle donne in corso a Roma.

  • 25 nov -

    Polizia ferma il corteo delle donne a Istanbul

    La polizia in tenuta anti sommossa ha fermato un corteo con qualche centinaio di attiviste che stavano marciando nel centro di Istanbul in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Le forze dell'ordine hanno bloccato la strada alle attiviste che, con cartelloni e slogan femministi, avevano iniziato a marciare dal quartiere di Mecidiyekoy verso la centrale piazza Taksim, già da ieri completamente transennata. Per decisione della prefettura di Istanbul, sono state chiuse le fermate della metropolitana nei quartieri più centrali, sorvegliati da molti agenti di polizia.

  • 25 nov -

    Marea fucsia al Circo Massimo: "Per Giulia e per tutte"

    La marea fucsia si comincia a riunire al Circo Massimo. La Capitale si mobilita per la Giornata internazionale contro la violenza di genere, e "Non Una di Meno" chiama la marea in piazza per l'ottavo anno consecutivo, "con più rabbia che mai". Migliaia già le persone riunite con i volti segnati di rosso. O con dei fazzoletti al collo.  Per Giulia, per le tante, troppe, vittime di femminicidio. Urlando in coro "ci vogliamo vive. Contro il patriarcato". E contro le misure "insoddisfacenti" del governo, tra poco la marea fucsia partirà dal Circo Massimo per raggiungere piazza San Giovanni.

  • 25 nov -

    Non Una Di Meno: solidarietà a donne israeliane stuprate

    "Diamo solidarietà anche alle donne israeliane che sono state aggredite e stuprate. Abbiamo citato la Palestina perché è in atto una feroce aggressione alle civili e ai civili. È in atto un'occupazione da anni. E che Israele sia uno Stato di occupazione lo definisce l'Onu. La Guerra è l'espressione più alta del patriarcato. Dove lo stupro viene usato per il controllo. E questo è stato certamente fatto da Hamas, ma anche da altri eserciti. Come il nostro in Somalia". Lo dice una delle attiviste di Non Una Di Meno al punto stampa in piazza al Circo Massimo a Roma da dove partirà il corteo contro la violenza sulle donne.

  • 25 nov -

    Violenza donne, il Papa: velenosa gramigna da eliminare alle radici

    "La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra societa' e che va eliminata dalle radici. Queste radici crescono nel terreno del pregiudizio e dell'ingiustizia; vanno contrastate con un'azione educativa che ponga al centro la persona con la sua dignità". E' il messaggio lanciato su X da Papa Francesco nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

  • 25 nov -

    Conte alla Meloni: "Aumenti il reddito di libertà a 1.200 euro"

    "L'obiettivo è che tutti i giorni sia il 25 novembre. Abbiamo avviato un percorso, dobbiamo rafforzarlo soprattutto sul piano della prevenzione. Il dibattito di questi giorni, pur con varietà di accenti, sta affrontando questo tema. È un problema di modelli culturali, noi abbiamo proposto una progetto normativo concentrato sull'educazione affettiva nelle scuole e sostengo fisso. Dobbiamo concentrare le forze e intervenire dove spesso le violenze vengono subite per ragioni di soggezione economica. Per questo dobbiamo incrementare il reddito di libertà, c'è un nostro emendamento che vuole portarlo a 1.200 euro". Lo ha detto il presidente M5s Giuseppe Conte, intervenendo dal palco del Congresso di Sinistra Italiana a Perugia.

  • 25 nov -

    Media e femminicidi: 24mila articoli nell'ultimo anno

    Gli articoli di stampa, web radio e tv che si sono occupati di femminicidio nell'ultimo anno sono stati oltre 24mila ma l'attenzione dei media sul fenomeno ha un andamento molto "altalenante" o "intermittente" come ha fatto notare il Capo dello Stato Mattarella. Il ritmo delle pubblicazioni segue necessariamente quello della cronaca del dibattito politico, ma "ci sono mesi, magari quelli privi di femminicidi, in cui l'attenzione dei media cala, quando invece l'attenzione dovrebbe restare altissima", dice una ricerca condotta dagli analisti di Volocom, società informatica specializzata in Media Monitoring.

  • 25 nov -

    Il cardinale Zuppi: "Amore e violenza non vanno mai d'accordo"

    "Amore e violenza non vanno d'accordo, l'amore è dono e mai possesso dell'altro. E' mio solo se è suo! Indignarsi non basta, bisogna reagire alle tragedie come quella di Giulia e di tante altre donne la cui vita è stata spenta in modo brutale. Non possiamo restare indifferenti e soprattutto non possiamo abituarci. E' in gioco il futuro, ma anche il presente, della nostra società, il nostro vivere in una trama di relazioni". Lo afferma il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, sui canali social della Conferenza episcopale italiana in occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne.

  • 25 nov -

    Metsola ricorda Giulia Cecchettin: "E' tempo di agire"

    "Non ci sono più scuse, è arrivato il momento di agire per dare un'adeguata protezione alle donne" contro le violenze di cui sono vittime. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ricordando Giulia Cecchettin, Ashling Murphy e le altre migliaia di vittime di femminicidi in tutto il mondo.

  • 25 nov -

    Von der Leyen: "Serve una legge Ue contro la violenza sulle donne"

    "Il primo diritto delle donne è quello di essere libere dalla violenza". Lo ha affermato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sottolineando la necessità di varare "la prima legge Ue per combattere la violenza contro le donne".

  • 25 nov -

    Assegno d'inclusione per le donne vittime di violenza

    Assegno di inclusione per tutti i soggetti inseriti in un percorso di protezione dalla violenza di genere. Lo ha annunciato la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. La norma, inserita nel Decreto Lavoro, prevede dal 1° gennaio 2024 che i soggetti interessati possano ricevere aiuto per un anno e mezzo rinnovabile e sgravi contributivi per i datori che assumono. Previsto inoltre un contributo per l'affitto di casa e canali privilegiati per l'accesso al lavoro. I beneficiari potranno inoltre sempre costituire nucleo familiare a sé per accedere più facilmente all'assegno.

  • 25 nov -

    Flash mob in minigonna a Roma: mai più zitte

    Al grido "Mai più zitte" decine di ragazze sono entrate ieri sera nei vagoni della metropolitana di Roma indossando minigonne, shorts e bandane fuxia. Flash mob delle studentesse di alcuni licei romani contro la violenza sulle donne. L'azione, durata oltre un'ora, è partita dalla fermata Rebibbia e ha attraversato la linea B fino a Termini. La manifestanti hanno effettuato delle tappe intermedie, scendendo sulle banchine di alcune stazioni, per far sentire la loro voce.

  • 25 nov -

    Mattarella: "Le donne devono essere libere di essere libere"

    Bisogna trovare, come indica la Costituzione, un percorso, "una via in cui le donne conquistano l'eguaglianza perché libere di crescere, libere di sapere, libere di essere libere", ha scritto ancora il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

  • 25 nov -

    Il padre di Giulia Cecchettin: "Parlate, denunciate"

    "Parlate, denunciate, fidatevi!": è il commento che il padre di Giulia Cecchettin ha affidato ai social, pubblicando l'immagine del fiocco rosso, simbolo della Giornata.

  • 25 nov -

    Mattarella: "Non bastano le indignazioni a intermittenza"

    "Il numero di donne vittime di aggressioni e sopraffazioni è denuncia stessa dell'esistenza di un fenomeno non legato soltanto a situazioni anomale. A esso non possiamo limitarci a contrapporre indignazioni a intermittenza. Siamo lontani dal radicamento di quel profondo cambiamento culturale che la nostra Carta costituzionale indica". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

  • 25 nov -

    Mattarella: "Dietro le violenze sulle donne c'è il fallimento della società"

    "Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni e uccisioni contro le donne". E' quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. La pena e il dolore "insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti. Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c'è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini".

  • 25 nov -

    Nel 2022 record di femminicidi: quasi 89mila uccise

    Quasi 89mila donne sono state uccise intenzionalmente nel 2022 in tutto il mondo, il numero più alto registrato annualmente nel corso degli ultimi due decenni. Nel 2021 erano state 81mila. È quanto emerge da una nuova ricerca dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) e Un Women. L'aumento dei femminicidi si è verificato nonostante un calo del numero complessivo di uccisioni.

  • 25 nov -

    L'appello del vice capo della polizia: "Denunciate anche uno schiaffo"

    "Si vuole fare rumore? La trovo una cosa giusta per richiamare l'attenzione sul tema, ma attenzione al bersaglio: deve essere chi commette abusi, non le donne e gli uomini in divisa che lavorano ogni giorno per fermarlo". Lo ha affermato Vittorio Rizzi, vice capo vicario della polizia, commentando le migliaia di messaggi, molti di protesta, arrivati sul profilo della polizia dopo la pubblicazione di un post per ricordare alle donne che non sono sole. "Mai minimizzare o banalizzare. Se, però, ci sono stati episodi di comportamenti non corretti, se qualcuno ritiene di aver subito un torto, invitiamo a denunciare non attraverso i social ma nei nostri commissariati. Le donne devono denunciare sempre, anche uno schiaffo, altrimenti non si costituirà mai il presupposto per far emergere la violenza".

  • 25 nov -

    Schlein: "La politica deve fare di più"

    La politica "può e deve fare di più contro la mattanza quotidiana di donne e di ragazze. Non basta la rabbia, la condanna, l'indignazione". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, riferendo di aver chiesto alla premier Meloni "di trovare un terreno comune per far fare un salto in avanti al paese, perché non ci sia mai più una donna che, quando denuncia, non sia presa sul serio dallo Stato".

  • 25 nov -

    Casellati: "Serve una vera rivoluzione culturale"

    "Per dire no alla violenza, per porre fine alla mattanza delle donne serve una vera rivoluzione culturale che parta dalla famiglia, arrivi nelle scuole, sul posto di lavoro e nelle istituzioni". È quanto afferma la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, sottolineando che le leggi "non bastano se le menti non cambiano. Costruiamo insieme un'Italia dove la parola femminicidio diventi solo un triste ricordo".

  • 25 nov -

    Pallone rosso negli stadi, la ministra Locatelli a Como

    La ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli sarà allo stadio comunale "Giuseppe Sinigaglia" di Como alle 13:30, per partecipare alla cerimonia di consegna del pallone rosso promossa dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B. Su tutti i campi in cui verranno disputate le gare del campionato cadetto, al termine della fase di riscaldamento, ci sarà la consegna del pallone rosso. "Un'iniziativa di sensibilizzazione molto importante per dire basta alla violenza contro le donne", afferma Locatelli.

  • 25 nov -

    Montecitorio e Palazzo Madama aperti al pubblico

    Edizione straordinaria della Camera a porte aperte, con le testimonianze di donne vittime di violenza e una mostra d'arte contemporanea a Palazzo San Macuto. La facciata del Palazzo viene illuminata di rosso, colore simbolo della giornata. Alle 18, in piazza Montecitorio, ci sarà l'esibizione della banda musicale dell'esercito. Il programma inizierà con l'inno nazionale italiano e termina con l'esecuzione dell'inno europeo. Anche il Senato apre le porte di Palazzo Madama. A partire dalle 17, ciascun visitatore potrà richiedere, gratuitamente e fino a esaurimento, un massimo di due biglietti se adulto e un biglietto se minorenne. Il primo ingresso è alle 18.

Espandi