9 donne e 4 bambini

Medioriente, ecco chi sono i 13 ostaggi israeliani liberati da Hamas

Tra gli altri ci sono la 77enne Hanna Katzir data per morta, il piccolo Ohad che festeggiò il compleanno in prigonia e Yafa, la più anziana di tutti. Manca il rapito più giovane, il piccolo Kfir.

La tv pubblica israeliana Kan ha diffuso i nomi dei 13 ostaggi liberati da Hamas. Si tratta di 4 bambini e 9 donne, compresa una 77enne, Hanna Katzir, ritenuta morta durante la prigionia. Le altre persone rilasciate sono Margalit Mozes (77 anni), Adina Moshe (72), Daniel Aloni (45) e sua figlia Emilia di 6 anni, Yafa Aadar (85), Hanna Perry (79), Ruthi Monder (78), Keren Monder (54), Ohad Monder (che ha compiuto i 9 anni in prigionia), Aviv Asher (2), Raz Asher (4) e Doron Katz-Asher (34).

© Tgcom24

Le sorelline Asher -

Aviv Asher è stata liberata insieme alla sorellina di quattro anni, Raz, e alla madre Doron. Le tre, con doppia nazionalità tedesca, erano state riconosciute dal marito e papà  Yoni in un video che le mostrava mentre venivano caricate su un camion con altri ostaggi. Erano a Niz Or dai familiari di Doron. L'ultima volta che Yoni aveva parlato con la moglie, lei gli aveva detto che sarebbero entrati nella stanza sigillata della casa di sua madre Efrat per nascondersi. Efrat, purtroppo, non ce l'ha fatta. "Abbraccerei il sequestratore chiedendogli di avere pietà"  aveva detto Yoni un'intervista.

Daniel Aloni -

  E' la 45enne che a fine ottobre in un filmato diffuso da Hamas aveva preso di mira il governo israeliano. "Vi siete impegnati a liberarci tutti. Invece ci portiamo dietro il vostro fallimento politico, di sicurezza, militare e diplomatico" aveva urlato. Ora lei e sua figlia Emilia sono state rilasciate. Originarie di Yavneh, anche loro erano state rapite mentre si trovavano a Nir Oz da alcuni parenti per una festa.

Il piccolo Ohad Munder -

  Il 23 ottobre aveva compiuto nove anni. Ora li festeggerà a casa. La famiglia aveva chiesto di celebrare il giorno appendendo palloncini in solidarietà con gli ostaggi. Anche sua madre Keren, di 54 anni, e la nonna Ruthie, di 78, sono state rilasciate. Anche loro si trovavano nel kibbutz di Nir Oz.

Data per morta -

 Adina Moshe, 72 anni, era stata identificata dalla famiglia in un video, dopo che suo marito Said Moshe era stato ucciso a Nir Oz. L'ultima volta che la famiglia le aveva parlato si sentivano degli spari fuori dalla porta. E' libera anche Hanna Katzir, la 77enne che pochi giorni fa la Jihad islamica aveva dato per morta. Hanna, madre di tre figli e nonna di sei nipoti, era stata rapita da Nir Oz mentre suo marito era stato ucciso. La donna era comparsa il 9 novembre in un video in cui veniva ripresa sulla sedia a rotella: la Jihad ne aveva chiesto invano il rilascio, diffondendo poi la notizia della sua morte.

Anche Margalit Mozes, 78 anni, era stata riconosciuta in un filmato in cui veniva portata via dalla sua casa dello stesso kibbutz. Anche lei soffre di gravi problemi di salute. Ha la doppia nazionalità tedesca.
 

E' infine libera anche Yafa Adar, 85 anni, la donna più anziana del gruppo, anche lei rapita a Nir Oz. Era diventato virale un video che la riprendeva a bordo di un veicolo circondata da palestinesi mentre veniva trasportata a Gaza. Appariva quasi tranquilla, con una coperta rosa in grembo.

Il più piccolo -

  Tra i tanti che mancano ancora all'appello c'è anche il più piccolo degli ostaggi, che ha da poco compiuto 10 mesi: Kfir Bibas è ancora nelle mani di Hamas.

Ostaggi liberati sottoposti a una prima visita -

 "Il governo israeliano accoglie con favore il ritorno dei nostri cittadini". È quanto afferma l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo l'arrivo nel Paese degli ostaggi. "Il governo israeliano è impegnato a restituire tutti gli ostaggi e le persone scomparse", aggiunge la dichiarazione, come riporta il Times of Israel. "I nostri cittadini sono stati sottoposti a una prima visita medica", si legge ancora, "e le loro famiglie sono state informate dai funzionari preposti del loro ritorno".

Israele: ostaggi liberati sono in buona salute -

 Eli Bin, direttore generale del servizio di emergenza nazionale israeliano Magen David Adom, ha inoltre detto alla radio dell'esercito di aver parlato con la delegazione della Croce Rossa che ha supervisionato il rilascio. Ha affermato che una valutazione iniziale indicava che gli ostaggi sono in "buona salute".  

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