"C'è tutto un mondo che a parole si schiera e si mobilita a favore dei diritti civili, ma tace e volge lo sguardo dall'altra parte rispetto a stupri e torture, già ampiamente documentati, sulle donne ebree aggredite, massacrate ed esposte pubblicamente dai terroristi di Hamas. Un silenzio complice e assordante". Così all'Ansa il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun. "A nome di tutta la Comunità, unisco la mia voce a quanti nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne dicono un No alto e forte a qualsiasi forma di prevaricazione, abuso, persecuzione o, peggio, violenza e omicidio di genere", aggiunge Fadlun.
© Tgcom24
© TikTok|Shani Louk, 22 anni, cittadina tedesca
© Ansa|Noa Argamani, 25 anni, cittadina israeliana
© Facebook|Yaffa Addar, 85 anni, cittadina israeliana
© Facebook|Jake Marlowe, 26 anni, cittadino britannico
© Facebook|Vivian Silver, 74 anni, cittadina canadese-israeliana
© Facebook| Doron Katz-Asher, 34 anni, cittadina israeliana, e le figlie Aviz e Raz, di 3 e 5 anni
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In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, la Comunità Ebraica di Roma ha presentato la videoinstallazione "Il silenzio è complice". L'opera, spiega in una nota la Comunità, "è volta a sensibilizzare l'opinione pubblica e a denunciare l'indifferenza sulle violenze perpetrate dai terroristi palestinesi ai danni delle donne durante e oltre il pogrom del 7 ottobre". Il video verrà proiettato sulla facciata della Casina dei Vallati, in Via del Portico d'Ottavia, sede della Fondazione Museo della Shoah, sabato 25 novembre a partire dalle 19:30.
"'Il silenzio è complice', sottolinea il testo nel video della campagna di sensibilizzazione. Un'iniziativa partita già nei giorni scorsi sulle pagine di Shalom.it, il giornale della Comunità Ebraica di Roma, e che ha ospitato illustri interventi per denunciare la mancata condanna delle organizzazioni in difesa dei diritti delle donne, ancora in silenzio da quel tragico 7 ottobre. Un segnale importante - conclude la Comunità ebraica di Roma - per ricordare le donne, comprese le bambine e le anziane, violentate, torturate e bruciate vive dai terroristi di Hamas. Per ribadire il 'no' alla violenza contro il genere femminile. Ovunque.