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Turismo, per l’Emilia-Romagna un’estate positiva nonostante l’alluvione: boom delle città d’arte

La Regione, colpita duramente dagli eventi estremi di maggio, si è risollevata e ha visto numeri positivi per gli arrivi e le presenze turistiche. Anche grazie al ricco calendario di eventi culturali ma soprattutto sportivi che hanno richiamato migliaia di visitatori

Nonostante i danni provocati dall'alluvione che a maggio ha duramente colpito il territorio, l'Emilia-Romagna è riuscita a rialzarsi in tempi brevissimi, tornando subito a essere una delle maggiori destinazioni turistiche del nostro Paese. Non soltanto in Riviera, che da sempre è il grande polo d'attrazione della Regione, ma anche nelle città d'arte - che hanno fatto registrare numeri decisamente incoraggianti - nell'entroterra e nei centri termali.

Un grande successo per il turismo che si è registrato soprattutto a settembre, da un lato per merito delle temperature miti, e dall'altro per il ricco cartellone di eventi culturali e soprattutto sportivi che hanno attratto migliaia di turisti: secondo i dati della Regione, il mese di settembre ha fatto registrare oltre 4 milioni di presenze e più di 1 milione e 100mila arrivi, con un incremento rispettivamente del 6,7% e  dell'11,6% sul 2022, e del 4% e del 6,7% sull'estate pre-Covid del 2019.

Nel dettaglio, a settembre è rimasta in testa la Riviera (cresciuta rispetto al 2022 dell'8,5% in presenze e del 19,6% per gli arrivi, con +5,8% e +16,8% rispetto al 2019) ma sono andate molto bene anche le città d'arte (+2,5% sui pernottamenti e +2,6% sugli arrivi rispetto al 2022) e le località dell'Appennino (+12,1% e +12,8% sul 2022).

Anche secondo Davide Cassani, presidente APT Servizi Emilia-Romagna, "fermo restando che l'80% del nostro turismo arriva dalla Riviera le città d'arte sono andate benissimo; ma anche il comparto termale ha tenuto ed è cresciuto leggermente anche il nostro entroterra". Così il 2023, che per il comparto turistico era iniziato malissimo, "alla fine è stato un anno positivo anche se abbiamo passato momenti drammatici per colpa dell'alluvione, con maggio e giugno praticamente azzerati. Sembrava che dovesse restare una stagione negativa e invece i mesi di luglio e agosto, e soprattutto settembre, ci hanno dato la possibilità di vedere numeri importanti".

Un risultato positivo anche perché "stiamo puntando molto sui grandi eventi, sportivi e non. L'anno prossimo avremo il Tour de France, quest'anno abbiamo avuto come sempre la MotoGP. A maggio, con quello che è successo, è saltato il campionato di F1, ma comunque l'avremo fino al 2026". I grandi eventi, sottolinea Cassani, sono quindi un volano importante per il turismo: "Ci permettono di comunicare le bellezze dell'Emilia-Romagna ma soprattutto di far conoscere la nostra Regione e di portare sul territorio milioni di turisti".

Tanto che il turismo in Regione non ha registrato numeri positivi solo il mese di settembre, ma durante tutti i primi 9 mesi dell'anno, con un incremento rispetto al 2022 dell'1,7% delle presente e del 6,2% degli arrivi. E se la Riviera, come sempre, è andata bene, il grande exploit è stato proprio quello delle città d'arte (+11,5% di arrivi e +11,7% di presenze da gennaio a settembre). Con risultati decisamente positivi e soddisfacenti anche per le località collinari e per i comuni dell'Appennino.

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