Francia sotto shock per quanto accaduto a Crépol, piccolo e tranquillo villaggio vicino a Grenoble dove vivono 500 persone che sabato scorso sono rimaste improvvisamente vittime di un'esplosione di inaudita violenza. Il 18 novembre quasi tutti gli abitanti del paese si erano radunati nella "sala delle feste" per il consueto "ballo d'inverno". Al termine della serata, verso le due di notte, la festa si è trasformata in un incubo. Come raccontato da Le Figaro, infatti, un folto gruppo di ragazzi venuti da alcuni quartieri difficili di città limitrofe ha dato l'assalto alla sala delle feste, colpendo a caso a chiunque capitasse a tiro con coltelli e accette da macellaio. Drammatico il bilancio: un morto (Thomas, 16 anni, deceduto in ambulanza per le ferite al torace e alla gola) e venti accoltellati, dei quali due (di 23 e 28 anni) tuttora ricoverati in prognosi riservata.
In Francia il fatto ha avuto particolare risonanza più per le polemiche scaturite nei giorni successivi che per il (gravissimo) fatto in sé. Il procuratore di Valence, Laurent de Caigny, infatti, aveva sminuito l'accaduto parlando di una "rissa generale". Immediata l'indignazione degli abitanti di Crépol. In realtà, non si era trattato di una semplice rissa né di un regolamento di conti tra bande rivali. Era andato in scena un vero e proprio assalto, messo in atto da un gruppo di delinquenti probabilmente arrivati dal malfamato quartiere della Monnaie del centro più vicino, Romans-sur-Isère (33 mila abitanti).
Erano tutti armati e volevano partecipare alla festa nonostante non fossero stati invitati. Secondo quanto ricostruito, i giovani erano stati respinti all'ingresso da quattro uomini che si erano accorti dei coltelli. Ecco, quindi, che gli assalitori hanno aspettato che la festa finisse per scatenare tutta la loro violenza. Quanto i partecipanti hanno cominciato a uscire, è cominciato il bagno di sangue.
Ad alzare il livello delle polemiche, poi, sono state le dichiarazioni rilasciate da un testimone al giornale locale Dauphiné. Uno degli assalitori, infatti, avrebbe urlato "Siamo qui per accoltellare dei bianchi". Un attentato razzista, insomma. Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha parlato di un "fallimento generale della nostra società" e del bisogno di "ristabilire l'autorità ovunque". Intanto, gli investigatori stanno analizzando le immagini della serata per cercare di risalire ai colpevoli e, secondo il procuratore Caigny, "l'evoluzione delle indagini potrebbe essere molto rapida".