Migranti, Tajani: accordo con l'Albania possibile modello, non solo per l' Italia
Il ministro interviene alla Camera per annunciare a breve un ddl di ratifica del Protocollo per affrontare i crescenti flussi migratori. E avverte: "Per l'Ue la nostra intesa non viola il diritto"
"Il Protocollo con l'Albania non pretende di essere una panacea. Ma uno strumento aggiuntivo per gestire i massicci arrivi di migranti. L'accordo firmato il 6 novembre è una componente - importante - di una strategia complessiva. E un possibile modello - non solo per l'Italia - per collaborazioni future con Paesi amici". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di comunicazioni alla Camera in merito al Protocollo Italia-Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria.
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"Il dibattito in Parlamento" -
"Il dibattito in merito e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il nostro governo non si è mai sottratto, specie su questioni di tale rilevanza, al dialogo e al vaglio del Parlamento - chiarisce il vicepremier -. Consideriamo quindi il voto delle risoluzioni solo un primo, ma significativo, passo in questa direzione. E un'indicazione preziosa".
Ok della Camera alla risoluzione di maggioranza -
La Camera dà poi il via libera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni: 189 i voti a favore e 126 i contrari, cioè tutta l'opposizione. Il testo passato impegna il governo "ad adottare ogni iniziativa necessaria, anche tramite un disegno di legge di ratifica, per un'efficace e urgente attuazione del Protocollo" tra Italia e Albania sui migranti.
Presto un ddl di ratifica del Protocollo -
Ancora, sul Protocollo che punta a rafforzare la collaborazione in materia migratoria, Tajani spiega: "Il governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche le norme e gli stanziamenti necessari all'attuazione del Protocollo. La discussione in Parlamento offrirà l'opportunità di un confronto approfondito e argomentato. Auspichiamo che l'approvazione possa avvenire in tempi compatibili con l'urgenza di affrontare, anche con strumenti innovativi, la gestione dei crescenti flussi migratori".
Ue: l'accordo non viola il diritto -
Il ministro sottolinea poi che dall'Unione europea non sono arrivate bocciature e precisa: "C'è chi, nell'opposizione, ha paventato una violazione del diritto internazionale ed europeo. Chi ha descritto il progetto come una Guantanamo all'italiana. Chi ha parlato di deportazione o evocato il precedente dell'accordo tra Regno Unito e Ruanda. Di fronte a questi foschi scenari basterebbe menzionare la semplice constatazione della commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, importante esponente della socialdemocrazia svedese: il Protocollo tra Italia e Albania dunque 'non viola il diritto dell'Unione".
"Il cancelliere tedesco Olaf Scholz - aggiunge il ministro - si è spinto anche oltre. 'L'Albania sarà presto membro dell'Unione europea e stiamo quindi parlando di come risolvere insieme sfide e problemi nella famiglia europea', ha commentato al congresso dei socialisti europei di Malaga. E ha aggiunto 'la migrazione irregolare deve essere ridotta, e ci sarà una stretta collaborazione con i Paesi al di fuori dell'Unione europea, come avviene ora, ad esempio con la Turchia, e potrebbero essercene altre'. Il Protocollo tra Italia e Albania? 'Lo seguiremo con attenzione', ha dichiarato il cancelliere".
"Stesso trattamento delle norme italiane ed europee" -
E ancora, Tajani ribadisce che "i migranti avranno esattamente lo stesso trattamento previsto dalle norme italiane ed europee. I casi di trattenimento sono gli stessi previsti in Italia, e nell'Unione europea, le garanzie giurisdizionali sono quelle assicurate in Italia. Il diritto alla salute e il diritto alla difesa sono pienamente tutelati, gli avvocati e le organizzazioni internazionali potranno entrare nel centro".
Non più di 3mila migranti nei centri albanesi -
Il Protocollo, dice ancora Tajani, "stabilisce che nei due centri non potranno trovarsi complessivamente più di 3mila migranti nello stesso momento. E che i migranti potranno arrivare nel porto albanese solo con navi delle autorità italiane, intervenute in operazioni di soccorso. Non si potranno trainare i barconi degli scafisti, né indirizzare verso l'Albania imbarcazioni gestite da Organizzazioni non governative".