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Giulia Cecchettin, la Procura di Venezia: ipotesi omicidio volontario per Turetta, per l'estradizione almeno 10 giorni

Ci sarebbe anche l'aggravante del vincolo affettivo. Tribunale tedesco: ancora nessuna richiesta. Il padre di Giulia: "Non provo più nulla, penso a lei che non c'è più. Domenica alla fiaccolata sentita una forte vicinanza"

Per l'omicidio di Giulia Cecchettin, il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi parla di ipotesi di reato di "omicidio volontario" per Filippo Turetta. Ci sarebbe anche l'aggravante del legame sentimentale. Per l'estradizione si parla di un tempo di attesa di dieci giorni, ma dal Tribunale tedesco di Naumberg si precisa che non è ancora arrivata la richiesta da parte della procura generale. Uscendo dalla sua casa di Vigonovo (Venezia), il padre di Giulia ha detto ai giornalisti: "Non provo rabbia, non provo nulla. Io penso alla mia Giulia che per me ormai non c'è più. Domenica alla fiaccolata la vicinanza è stata enorme. È arrivata al cuore, non smetterò mai di ringraziare tutti gli italiani".

Il procuratore: ipotesi omicidio volontario  "Il ritrovamento del corpo della ragazza necessita chiaramente il cambiamento del capo di imputazione - ha spiegato il capo della Procura -: è omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina. Dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". 

Pm: possibile rientro di Turetta in 10 giorni  L'accettazione di Filippo Turetta di tornare in Italia, ha poi aggiunto il procuratore capo, "è un aspetto che accelera, nell'arco di una decina di giorni, la possibilità di provvedere" alla sua estradizione. E ha ripreso: "Sono stati avviati contatti con la magistratura tedesca, i tempi dell'estradizione di Turetta dipendono da loro, ma sono molto collaborativi". 

Tribunale tedesco: ancora nessuna richiesta dalla Procura  Il Tribunale tedesco di Naumburg dice però che non è ancora arrivata la richiesta della Procura. "Al momento non può essere comunicato il tempo necessario all'arrivo di una relativa richiesta della Procura generale e all'ulteriore procedura", dice una nota del tribunale che ricostruisce così il fermo di Filippo: "Nella serata del 18 novembre è stato fermato sull'autostrada federale A9 nei pressi di Bad Durrenberg un cittadino italiano sulla base di un ordine di arresto europeo per il sospetto di un omicidio commesso in Italia. Turetta si trova nell'istituto di pena di Halle sulla base di un'ordinanza di fermo del competente Tribunale di prima istanza". 

Il padre di Giulia: non provo nulla  "Non provo odio. Spero che campi duecento anni, se si renderà conto di quello che ha fatto proverà dolore", aveva detto domenica, prima della fiaccolata, Gino Cecchettin, riferendosi a Filippo Turetta, arrestato in Germania poche ore prima.

La sorella Elena: Filippo ha spezzato la vita della mia famiglia  "Filippo ha deciso di chiudere la vita di mia sorella e non aveva il diritto di farlo. Ma non solo la sua, lui ha spezzato anche la vita mia e della mia famiglia. Non aveva il diritto, non è nessuno per avere questo potere e non doveva prenderselo", ha detto Elena Cecchettin, la sorella di Giulia. "Mi sveglio ogni mattina - ha aggiunto - e mi viene da piangere a pensare che mia sorella non è nella camera a fianco alla mia. Questa mattina me la sono immaginata mentre diceva 'forza Ele, vai e spacca tutto', perché lei mi supportava sempre. Mia sorella era più buona, dolce e sensibile di quanto tutti già immaginano. Era un'eterna bambina ma non nel senso di ingenua, nel senso che prendeva la vita con leggerezza e senza cattiveria. Era proprio una bella persona".

Rettrice Padova: laurea per Giulia ci sarà di sicuro  "Giulia doveva laurearsi giovedì scorso, il suo cognome, Cecchettin, era a la prima studentessa attesa alle 8 e mezza per una laurea di ingegneria. Una laurea che ci sarà, ci sarà di sicuro", ha detto la rettrice dell'Università di Padova, Maddalena Mapelli, durante un convegno in aula magna aperto con un minuto di silenzio in ricordo della giovane uccisa.

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"Questo però - ha aggiunto - è il momento di rispettare il dolore dei famiglia, del papà e dei fratelli di Giulia. Quando sarà il momento contatteremo la famiglia per una cerimonia con le tempistiche e le modalità che la famiglia vorrà accettare".

Ipotesi omicidio volontario  Intanto cambia la posizione di Turetta visto che "il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. E' omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.

Le aggravanti  Oltre al reato di omicidio, previsto dall'articolo 575 del codice penale, la magistratura contesta l'aggravante dell'uso di 'mezzo insidioso', prevista dall'articolo 577 secondo comma. Infine, vi è anche l'ipotesi di reato di sequestro di persona, prevista dall'articolo 605 del codice. Lo precisa in una nota la procura della Repubblica di Venezia, sottolineando che "il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin ha modificato i fatti e, quindi, il loro inquadramento in una fattispecie di reato diversa rispetto a quella contestata in precedenza al Turetta. L'arresto di quest'ultimo, a seguito dell'emissione del mandato europeo da parte della polizia tedesca, ha poi posto un punto fermo nelle indagini".

Metsola: "Mando alla famiglia di Giulia l'abbraccio del Parlamento Ue"   "Io non credo ci siano parole di conforto per la famiglia di Giulia Cecchettin in questo momento di tanto dolore. Cosa posso dire a un padre che con orgoglio e gioia aspettava di celebrare un sogno, la laurea di sua figlia, e si ritrova a dover vivere il peggiore degli incubi. Mando a loro un abbraccio di tutto il parlamento europeo". Lo ha affermato il presidente dell'europarlamento, Roberta Metsola.

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