Dumitru Stratan, il 34enne reo confesso per l'omicidio dell'ex fidanzata Yana Malayko, avvenuto lo scorso 20 gennaio a Castiglione delle Stiviere (Mantova), rischia l'ergastolo. Nel processo che avrà inizio il 21 novembre con l'udienza preliminare peseranno le aggravanti della premeditazione (prima dell'agguato disse "Se ti vedo con un altro uomo ti ammazzo"), del legame sentimentale e dell'eccesso di violenza "su un corpo minuto". L'autopsia sulla vittima rivelò che era stata picchiata e soffocata.
Stratan avrebbe colpito Yana ripetutamente e con violenza al volto e al capo, utilizzando una spranga di ferro. Ma la 23enne, che aveva disperatamente cercato di difendersi - come testimonia una frattura alla mano sinistra -, secondo l'autopsia Yana Malayko è deceduta per asfissia. Questo perché era stata rinchiusa in un trolley dopo essere stata spinta con forza per farla entrare mentre ancora agonizzante. Infine, era stata abbandonata in un campo sotto un cumulo di sterpaglie.
Tra le aggravanti contestate al killer, oltre alla premeditazione e al vincolo affettivo, c'è anche l'aver agito su una persona con una "corporatura minuta". Il padre della vittima, Oleksandr Malaiko, sentito da Il Giorno, ha così commentato l'ormai prossimo avvio del processo: "Se in Italia esiste la giustizia, per deve Dumitru Stratan esserci il massimo della pena, l'ergastolo".
La condanna all'ergastolo è probabile -
Quello di Yana fu senza dubbio un omicidio efferato. Tra le aggravanti contestate a Dumitru Stratan, reo confesso dell'omicidio, vi è in primis quella di aver colpito ripetutamente al corpo la vittima approfittando della sua superiorità fisica (la corporatura della vittima era particolarmente minuta). Un'altra aggravante contestata al moldavo dal pm Lucia Lombardo è quella del vincolo sentimentale: i due giovani, infatti, si erano appena lasciati e Yana stava provando a rifarsi una vita con un nuovo compagno. La sera del delitto, il 34enne attirò la ex fidanzata in una trappola: millantò di volerle restituire il suo cagnolino Bulka, salvo poi accanirsi su di lei brutalmente. L'autopsia, poi, ha evidenziato che Yana è morta per asfissia meccanica. Secondo l'avvocato Angelo Lino Murtas, che assiste i familiari della ragazza, la giovane era agonizzante, ma ancora viva, quando Stratan tentò di occultare il corpo all'interno di un piccolo trolley avvolto in diversi strati di cellophane.