La tappa di Bologna

"Tgcom24Tour", imprese e territorio alla prova della ripartenza

Ospiti della seconda tavola rotonda Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Nicola Bertinelli, presidente Consorzio Parmigiano Reggiano e presidente Coldiretti Emilia-Romagna; Giovanna Gigliotti, ad Unisalute ; Fabio Baldazzi, direttore Gruppo Caviro, e Bruno Piraccini, presidente Orogel

Imprese e territorio alla prova della ripartenza. Questo il tema della seconda tavola rotonda della tappa di Bologna di "Tgcom24Tour". Hanno partecipato Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Nicola Bertinelli, presidente Consorzio Parmigiano Reggiano e presidente Coldiretti Emilia-Romagna; Giovanna Gigliotti, ad Unisalute; Fabio Baldazzi, direttore Gruppo Caviro, e Bruno Piraccini, presidente Orogel.

"Sono stati anni veramente molto difficili. Quest'anno, in particolare, siamo stati messi alla prova dopo aver dovuto sopportare un aumento di costi di energia e di materiali. Abbiamo avuto degli investimenti produttivi che si sono rallentati per mancanza di materiali elettronici e così via. Ci siamo preoccupati immediatamente di creare le condizioni perché le aziende agricole non morissero. Abbiamo rassicurato e sostenuto i produttori, i quali hanno sentito la nostra vicinanza e ci hanno dimostrato molta collaborazione. Dall'altra parte, abbiamo agito anche sul fronte dei dipendenti e dei collaboratori, abbiamo creato un fondo interno anche col contributo dei dipendenti aggiungendo somme, perché le famiglie che sono state colpite dall'alluvione non fossero lasciate sole. Inoltre, nei momenti di difficoltà, abbiamo messo a disposizione tutti gli alimenti che ci venivano chiesti dalle mense pubbliche e abbiamo aiutato anche i nostri ospedali. Ora il grosso compito che noi sentiamo come azienda è quello di guardare al sociale perché siamo tutti nella stessa barca. Abbiamo avuto un aumento dei costi di produzione, ma non abbiamo recuperato i costi aumentando i prezzi di vendita al pubblico. C’è anche il problema della sostenibilità di capacità di spesa dei nostri consumatori. Abbiamo lavorato in tutte le direzioni e devo dire che tutto sommato ne siamo venuti fuori abbastanza bene. Dobbiamo essere positivi", ha dichiarato Piraccini. 

Bertinelli si è collegato al discorso, dicendo: "Il Parmigiano Reggiano è soprattutto sostenibilità sociale e per averla serve una sostenibilità economica. Mi spiego: due terzi del nostro territorio è collinare-montano, se non ci fosse una produzione come il Parmigiano Reggiano, quelle terre non sarebbero coltivate, non ci sarebbe la presenza dell'uomo, un presidio del territorio. Se non c'è l'uomo quelle terre non sono governate. Pensiamo che ci sono comuni dove grazie alla presenza del caseificio esiste la scuola, il supermercato. Quindi sostenibilità significa durabilità, avere le gambe per creare qualcosa che va avanti nel tempo".  

"Il 2022 e il 2023 sono stati due anni molto duri per la filiera del Parmigiano Reggiano perché di fatto non si è trasferito sul prezzo al cittadino finale l'aumento dei costi di produzione che è stato enorme. Non da ultimo i tassi di interesse che da 0. sono passati a un 5-6%. Però, tutto questo non ci ha fermati e la cosa interessante è che in un momento di difficoltà economica è aumentato in un modo sensibile e importante il consumo di Parmigiano Reggiano. Questo perché le famiglie escono meno a mangiare e hanno capito come si può mangiare molto bene spendendo meno", ha proseguito Bertinelli. 

"Stiamo assistendo, nel settore vitivinicolo soprattutto, a un percorso di disaffezione, perché anche le produzioni si stanno spostando in pianura. Ci sono tutta una serie di negatività, a cominciare dall'approvvigionamento idrico, dalle invasioni degli animali selvatici alle rese. Allora noi dovremmo cercare di fare progetti che possano trattenere le persone nelle località montane o collinari", ha aggiunto Baldazzi sul tema. Il direttore del Gruppo Caviro ha poi parlato di export, dicendo che "sicuramente il made in Italy è ben visto specialmente nel nostro settore. Noi ci difendiamo, esportiamo in 70 Paesi circa, però il problema grosso è che i prodotti vengono replicati illegalmente". 

"Se vogliamo veramente preservare i territori e le comunità non possiamo non preoccuparci del fatto che, negli anni, abbiamo smantellato i presidi ospedalieri. La politica che è stata fatta nel Paese è stata quella di chiudere i piccoli ospedali. È stato uno dei primi problemi che abbiamo dovuto affrontare per fare i vaccini. Tutti convergevano nelle aree metropolitane. Quindi, è necessario fare un programma di ritorno nel territorio, di welfare integrato. Anche i privati devono preoccuparsi di immaginarsi un'assistenza sanitaria integrativa che sfrutti le nuove tecnologie. Oltre all'impegno economico, va fatta una progettazione complessiva per modernizzare il servizio sanitario, sia quello pubblico sia quello privato", ha commentato invece Gigliotti. 

"La solidarietà sociale è uno degli elementi connotativi della nostra terra - ha concluso Bignami -. Questo governo ha un interesse: non disturbare chi produce, chi lavora, garantendo la possibilità di fare, senza incorrere in appesantimenti burocratici che esistono. Bisogna ancora fare tantissimo, ma con aziende così è tutto più semplice".