"A Filippo chiedo di riportarci Giulia". Sono queste le parole della zia di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta sabato 11 novembre dopo una cena insieme nel fast food di un grande centro commerciale a Marghera (Venezia). Entrambe le famiglie hanno denunciato la scomparsa, ma Il papà di Giulia, Gino, ha manifestato un terribile presentimento. Secondo lui l'ex fidanzato di Giulia "non si era mai rassegnato alla fine di quel rapporto".
L'appello della zia di Giulia -
A "Mattino Cinque News" la zia della ragazza ha voluto lanciare un appello ai telespettatori per far in modo di ritrovare i due ragazzi su cui si stanno svolgendo ricerche a tappeto in una zona vasta che va da Trento a Belluno. "Erano rimasti amici e altre cose non vorrei dirle - ha spiegato la donna in collegamento con Federica Panicucci -, si sono visti per passare qualche ora in amicizia e non sono più tornati. Io vorrei fare un appello a Filippo e Giulia, di ritornare. E a tutte le persone che vivono nei posti in cui quest'auto sarebbe passata di avere il grande senso civico di stare attenti a qualsiasi tipo di segnale e di segnalare alle forze dell'ordine qualsiasi segnale che ci permetta di riavere a casa i ragazzi. Li stiamo aspettando entrambi". La donna, poi, si è rivolta direttamente al ragazzo: "A Filippo voglio dire: chiama i tuoi genitori, sentili perché sono tanto in apprensione per te e ti aspettano, vogliono aiutarti - ha detto -. Noi ti chiediamo di riportarci Giulia, tornate insieme vi aspettiamo". Poi la donna ha voluto sottolineare di nuovo che i ragazzi sono scomparsi a bordo di una Fiat Grande Punto di colore nero, targata FA015YE.
La lite in auto -
Giulia, 22 anni, aveva mandato l'ultimo messaggio alla sorella intorno alle 22.43 - parlando di vestiti - da quel momento però né lei né il suo ex, coetaneo, hanno più dato notizie. Gli inquirenti stanno vagliando con estrema attenzione il racconto di un vicino di casa della famiglia di Giulia, il quale avrebbe udito delle urla provenire dall'auto di Turetta proprio sabato notte, ferma nel parcheggio davanti alla casa della giovane, a Vigonovo (Venezia). Secondo la testimonianza, l'auto sarebbe poi ripartita, allontanandosi, prima dell'arrivo dei carabinieri che aveva contattato. Uno zio della ragazza, riferendosi alla medesima - e per ora unica - testimonianza, ha sostenuto che se la nipote è stata sentita gridare è perché "qualcuno la stava trattenendo".
Le macchie di sangue in strada -
Secondo quanto riportato anche da Il Corriere della Sera: nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, proprio nei luoghi in cui aveva transitato l'auto di Filippo dopo il litigio nel parcheggio, sono state trovate nove grandi chiazze di sangue. La strada è stata chiusa per 5 ore e il Nucleo investigativo e la Scientifica hanno fatto i rilievi: non si sa ancora se quel sangue sia collegato alla scomparsa dei ragazzi, saranno gli esami a dirlo.