Clamoroso ritorno al governo per David Cameron , designato ministro degli Esteri da Rishi Sunak. L'ex premier Tory, in carica dal 2010 al 2016, è stato parallelamente cooptato d'urgenza nella Camera non elettiva dei Lord: non essendo più in Parlamento (cosa obbligatoria per i membri del governo britannico, ndr) fin dalle sue dimissioni da deputato di 7 anni fa.
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L'ex primo ministro si era dimesso dopo il referendum sulla Brexit -
David Cameron si era dimesso dalla carica di primo ministro del Regno Unito il 24 giugno 2016, travolto dal risultato del referendum sulla Brexit che lui stesso aveva convocato (salvo far poi campagna per il no e perdere).
Cameron: "Ho avuto dissidi con Sunak ma è un leader capace" -
"Sono stato in disaccordo con Rishi Sunak su alcune decisioni individuali" in passato, ma "so che è un leader forte e capace". Così David Cameron, in un post su X, diffuso dopo la nomina a sorpresa a nuovo ministro degli Esteri. Cameron, promotore del referendum sulla Brexit del 2016 e poi sostenitore sconfitto della campagna pro Remain, a differenza del brexiteer Sunak, ha aggiunto di aver accettato per spirito
di "servizio verso il Paese" in un momento di drammatiche "sfide" globali.
L'ex ministro degli Esteri del Regno Unito Claverly passa all'Interno -
In questo rimpasto di governo, James Cleverly, ex ministro degli Esteri, è stato nominato ministro dell'Interno del Regno Unito, in sostituzione di Suella Braverman, rimossa dal suo incarico dal premier. Lo riporta il Guardian citando Downing Street. La stessa sede del primo ministro ha confermato che Jeremmy Hunt resterà cancelliere dello Scacchiere.
Tensioni per la rimozione di Braverman dall'Interno -
La rimozione di Braverman minaccia di rianimare le divisioni interne alla maggioranza Tory. La prima reazione dell'ormai ex ministro è stata secca: "È stato l'onore e il privilegio più grande della mia vita servire come ministro dell'Interno", ha scritto, avvertendo di essere decisa a "dire altro al momento opportuno".
Il rimpasto arriva due giorni prima di una delicata sentenza della Corte Suprema britannica sul contestato piano - difeso a spada tratta da Braverman, ma sostenuto dallo stesso Sunak e
dall'intera compagine attuale - per il trasferimento in Ruanda di quote di migranti illegali in attesa di risposta dal Regno in veste di richiedenti asilo.
Braverman era stata all'Interno anche nel governo dell'ex prima ministra inglese Truss -
Per la ministra uscente si tratta del secondo siluramento dalla guida dell'Home Office in poco più di un anno: dopo essere stata Attorney General nel governo di Boris Johnson, era stata infatti promossa una prima volta a capo dell'Interno per pochi giorni l'anno scorso, nell'effimero governo di Liz Truss. Ma la premier aveva sacrificato Braverman per una violazione del codice di condotta ministeriale. Braverman era poi stata "recuperata" il mese successivo da Sunak.
Il suo allontanamento appare gradito a non pochi colleghi e deputati di maggioranza, che lo consideravano inevitabile dopo le sue incendiarie parole sull'atteggiamento morbido attribuito alla polizia sui raduni pro Palestina: parole sfociate domenica nell'aggressione di alcuni agenti in piazza a Londra da parte di gruppi di contromanifestanti anti-palestinesi dell'estrema destra nazionalista inglese. Il licenziamento di Braverman è contestato da esponenti della corrente più oltranzista del partito conservatore, secondo cui viene cacciata "solo per aver detto la verità" e nell'ambito di un "cedimento di Sunak alla sinistra".
L'entourage del premier, da parte sua, si è limitato a giustificare il cambio della guardia al dicastero dell'Interno come parte di "decisioni a lungo termine" destinate nelle intenzioni dichiarate "a garantire un miglior futuro al Paese" (oltre che al partito, in grande difficoltà nei sondaggi rispetto al Labour in vista delle prossime elezioni politiche previste - salvo anticipi - verso fine 2024).