dietrofront

Niente incompatibilità per i condannati che puntano a incarichi negli enti locali, ritirato l'emendamento FdI

Salvo Pogliese, primo firmatario dell'emendamento: "Così come scritto, a causa di un errore materiale - spiega - il testo non era concordato con il partito o con il gruppo

© Tgcom24| 17.30 GIUSTIZIA, LA RIFORMA CHE DIVIDE SRV

E' stato ritirato l'emendamento con cui FdI intendeva cancellare l'incompatibilità con incarichi nelle amministrazioni locali per chi ha subito una condanna anche non passata in giudicato per uno dei reati contro la pubblica amministrazione previsto dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale. Tra gli altri reati figurano anche peculato, malversazione di erogazioni pubbliche, indebita percezione di erogazioni pubbliche e concussione. Rimane il vincolo per le amministrazioni statali e regionali.

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A confermarlo il senatore di FdI, Salvo Pogliese, primo firmatario dell'emendamento. "Così come scritto, a causa di un errore materiale - spiega - il testo non era concordato con il partito o con il gruppo e non rappresenta la linea di Fratelli d'Italia. Pertanto, ho provveduto all'immediato ritiro dell'emendamento". 

Conte: "Da FdI un'altra salvacorrotti" -

 Commentando l'emendamento, Giuseppe Conte ha scritto su Facebook: "Porte aperte ai corrotti nei Comuni. Al Senato il partito di Giorgia Meloni ha presentato un emendamento che apre alla possibilità di stendere il tappeto rosso nelle amministrazioni locali a chi è stato condannato per reati contro la Pubblica amministrazione. Anche i corrotti e chi ha depredato i soldi di tutti per i propri vantaggi personali potranno quindi avere tranquillamente un incarico in un'amministrazione locale. Un'altra salvacorrotti, un altro schiaffo all'Italia che crede nella legalità".