AL TEATRO LEONARDO DA VINCI DI MILANO

"Blues Notes", sul palco 100 anni di blues: dai campi di cotone ai Pink Floyd

Tgcom24 ha intervistato Marco Guerzoni, musicista, cantante e ballerino che si è fatto apprezzare, in maniera particolare, nel ruolo di Clopin nel musical "Notre Dame de Paris"

di Antonella Fagà

© Pasquale Ricci

Sul palco del Teatro Leonardo da Vinci di Milano va in scena il blues (sabato 18 novembre 2023). "Blues Notes - I cento anni della musica che ha cambiato la musica", il titolo dello spettacolo/concerto con Marco Guerzoni (voce e tromba) e la Greenlight Blues Band: "Uno spettacolo divulgativo", racconta Guerzoni, musicista, cantante e ballerino, che si è fatto apprezzare, in maniera particolare, nel ruolo di Clopin nel musical "Notre Dame de Paris", a Tgcom24. "L'intento è proporre il blues non solo agli addetti ai lavori, bensì per tutti".

© Tgcom24

Intento riuscitissimo visto, che da anni lo show calca i palcoscenici italiani con grande riscontro di pubblico. 

Come si condensano 100 anni di musica blues in due ore di spettacolo? -

  
Naturalmente abbiamo dovuto escludere qualcosa, l'impresa era impossibile altrimenti. Abbiamo iniziato dalle radici, ovvero dalle deportazioni degli schiavi, dai campi di cotone per arrivare all'essenza del blues, una musica, che nasce dalla sofferenza, dall'esigenza di esprimersi, da una base molto istintiva. Per arrivare all'incontro con il jazz, in America al  Funky, al Boogiee e poi in Italia, per finire con tutte le contaminazione con gli altri generi musicali, compreso il pop. 

Come avete selezionato gli artisti blues da proporre al pubblico e chi sono?Nel concerto proponiamo brani di moltissimi autori, da Robert Johnson a Jimi Hendrix, da Billy Holiday al Blues Bianco moderno di Stevie Ray Voughan, da Eric Clapton ad Aretha Franklin fino a rendere omaggio ai Pink Floyd, nati come band di Rythm’n’Blues. Per i puristi del blues probabilmente siamo andati un po' fuori strada. Ma "Blues Notes" è rivolto a tutti: ecco perché la scelta dei Pink Floyd

Blues e giovani oggi... -

 
Il blues è la radice, la grande madre della musica moderna, un linguaggio che ha rivoluzionato la musica sino ai nostri giorni e non se ne può prescindere. Tutti i generi musicali ne sono permeati, dal rock al pop, al jazz ed è studiato anche oggi da chiunque voglia fare musica, anche dai giovani, quindi per chi si avvicina alla musica è imprescindibile.

"Blues Notes" è un intreccio di musica e parole, con l’impatto sonoro e le esecuzioni di un concerto ricco di assolo di chitarra, sax struggenti, ritmi che portano a ballare, uniti da una narrazione evocativa con cambi di atmosfera che divertono o commuovono usando alternatamente il suono o la parola, attraverso la poesia.

Ci racconti cosa succede sul palco?

La musica suonata dalla band, composta da Enzo Carbonello alla chitarra, Cleo Tucci al sax, Andrea Ponzinibbi al basso, Roberto Botturi alla batteria e da quest'anno anche da una tastiera suonata da Giancarlo Iacono, si alterna a una parte narrativa, con testi letti da Nadia Del Frate e ad una cantata da una voce femminile, quella di Giulia Iacono e da una maschile, la mia, che suono anche la tromba. Nel concerto dedichiamo uno spazio agli strumenti del blues e in particolare all'organo hammond. I test, scritti da Nadia inseme a Botturi sono un mix di citazioni e di testi delle canzoni stesse e ci sono anche dei siparietti che rendono lo spettacolo più divertente.

Cosa hai portato a "Blues Notes" della tua esperienza sul palco di "Notre Dame de Paris"?

"Notre Dame" è stata una esperienza fondamentale nel mio percorso professionale, che mi ha definito come artista. 
La potenza e la bellezza dell'opera di Cocciante è innegabile e non paragonabile a nulla. Dal punto di vista della struttura dello spettacolo, dell'impatto sul pubblico, dello stare sul palco ho imparato una cosa però: c'è solo una via ed è quella di uno spettacolo fatto bene e ...questo è "Blues Notes", uno spettacolo fatto bene, maturo. L'esperienza di "Notre Dame" mi ha insegnato ad inseguire la precisione, la cura del dettaglio a cercare tempi e strutture di impatto, che ho cercato di riprodurre sul palco con "Blues Notes".

Cosa c'è nei tuoi programmi adesso Marco, ti rivedremo nel musical di Cocciante?

A dicembre e gennaio abbiamo altre due date con "Blues Notes", intanto io ho un mio gruppo etnico di world music "Free little birds" con il quale mi piacerebbe iniziare un progetto interattivo che coinvolga il pubblico. Da cui anche il nome del gruppo che utilizza la parola "Free"", ovvero musica libera a cui tutti possano prendere parte in maniera istintiva.

La produzione di "Notre Dame" mi ha chiamato per il ventennale e ma ora sono fermi. Quando e se riprenderanno la tournée spero di essere richiamato. 

C'è però anche un gruppo di giovani autori che sta scrivendo un musical che coinvolgerà un personaggio importante... ti spoilero che sarò un fantasma.

Da gennaio poi insegnerò canto in una scuola di musica a Pavia, la Downtown... siete tutti invitati.